6 domande in cerca di autore su EURO 20

6 domande per snocciolare la fase a gironi dell’Europeo di calcio itinerante.

Molti dei calciatori protagonisti a Euro 2020 e i vincitori del premio di migliore in campo provengono dalla Serie A. Dobbiamo leggere questa evidenza come un aumento della qualità del nostro campionato?

Risposta di Armando Fico

Assolutamente sì. Il campionato italiano ha dimostrato di poter migliorare la qualità dei calciatori, ma soprattutto ha portato alcuni giocatori ad un livello superiore di decisività. Penso a Gosens, ad esempio, sicuramente nei tre migliori esterni insieme a Spinazzola e Dumfries. Ora la sfida sarà quella di attirare nuovamente i grandi campioni puntando sulle strutture e su grandi progetti, andando quindi oltre le opportunità fiscali dei vari “decreti crescita”. Lì si sarà chiuso un cerchio, anzi si sarà riaperto.

Risposta di Gianluca Losito

Sì e no. Prendo in prestito un grafico elaborato dall’amico Nicola Lozupone per mostrare che sì la Serie A ha avuto primato assoluto per quanto riguarda le reti segnate (ma anche gli autogol: 3 su 8), tuttavia per quando riguarda le Goal Creating Actions (i frangenti in cui un giocatore è coinvolto in un gol, che sia con un third pass, un assist o la rete stessa) il massimo campionato italiano è dietro Premier League e Bundesliga. In una competizione così corta intervengono diverse variabili (la differenza di contributo a favore della A l’hanno fatta diverse nazionali di rango minore: vorrei rivedere questa classifica al termine della competizione). La ripresa deve passare attraverso le competizioni internazionali per club.

Risposta di Mattia Musio

Complessivamente sì, l’aumento di qualità è chiaro e costante, se ripensiamo all’album di figurine del periodo 2010/2015 è innegabile che grandi giocatori e promesse di livello abbiano (di nuovo) scelto il campionato italiano per esprimersi. I risultati potrebbero vedersi, nelle competizioni internazionali, già dalle prossime stagioni. Sicuramente il valzer di panchine di quest’estate può aiutare il processo, generando curiosità e, di conseguenza, interesse.

Risposta di Gianluca Viscogliosi

La Serie A è tra i campionati più rappresentati all’Europeo, forse il terzo. Da una parte, quindi, c’è una pura questione statistica, dall’altra è evidente come qualche individualità importante ce l’abbiamo, come Lukaku o Gosens. Lascerei fuori dal discorso però la qualità media del campionato.

Risposta di Roberto Gennari

Di sicuro in serie A oggi come oggi si gioca un calcio più al passo coi tempi rispetto a una decina d’anni fa. Questo aiuta i calciatori ad esprimersi meglio in un contesto internazionale ma in cui c’è meno tatticismo rispetto alle competizioni per club. Diciamo che abbiamo ridotto un po’ il gap, sì.

Risposta di Luca Amorosi

Non sono convinto che ci sia una correlazione diretta. È senz’altro vero che molte nostre società, in mancanza di grossi fondi, hanno fatto delle scommesse pescando giocatori stranieri anche di campionati minori che poi si sono rivelati validi e che rappresentano oggi nazionali partecipanti all’Europeo, ma penso piuttosto che sia la nuova formula allargata a 24 squadre in vigore da Euro 2016 che ha abbassato il livello complessivo della competizione.

Risposta di Luigi Di Maso

Mi rifaccio a quanto scritto da Gianluca Losito e dico nì. Sarebbe più corretto riparlarne a fine competizione, o comunque analizzare le due evidenze di questa condizione: gli MVP eletti nelle partite sono tra i giocatori migliori del nostro campionato. Giocatori che stanno chiudendo con continuità quanto di buono fatto in questa stagione, Lukaku, Locatelli e Damsgaard su tutti. Le sorprese di questo Euro 2020 invece, giocano altrove. L’altra evidenza è che ciò è capitato quasi sempre con le Nazionali definite per ragioni di cronaca “minori”, ma questo secondo me è un punto a favore alla creatività di mercato che dovrà essere il credo dei direttori sportivi del nostro campionato, in cui Sassuolo e Sampdoria possono essere degli hub interessanti.

Quali nazionali vi hanno convinto di più e quali meno?

Risposta di Luigi Di Maso

Chi ha guardato da spettatore le live che abbiamo realizzato prima dell’inizio della manifestazione ha avuto modo di conoscere bene le nostre perplessità nei confronti della Polonia, e i miei dubbi sulla Turchia, certo, mi aspettavo un terzo posto per i turchi e non il flop più roboante del torneo. Non era scontato un percorso del genere dell’Austria che oggi ci dimostrerà quanto sia squadra e quanto sia una Nazionale ostile. La sorpresa che metto davanti a tutte le altre è invece la Svezia, che grazie ad alcune individualità come Alexander Isak e Kulusevski si è sganciata dall’etichetta di squadra esclusivamente dedita alla difesa ossessiva. Anche l’Olanda merita una menzione considerando gli umori con cui arrivava a questa competizione.  

Risposta di Armando Fico

Italia, Francia e Belgio sono state nettamente le nazionali più convincenti e performanti. Una di queste potrebbe portarsi a casa la Coppa. A metà del guado Inghilterra e Portogallo, troppo incostanti e con qualche dettaglio tattico da sistemare. Le più grandi delusioni sono Germania e Polonia: la prima ad un passo dall’eliminazione per mano della modesta Ungheria e la seconda poteva ambire almeno al passaggio del turno.

Risposta di Gianluca Losito

Vorrei evitare le tre nazionali a punteggio pieno per non essere ripetitivo, perciò menziono due nazionali con una storia e obiettivi diversi, all’interno di questa competizione: Svezia e Ungheria. Gli scandinavi hanno vinto un girone con due squadre ricche di giocatori di qualità come Polonia e Spagna, che sono state criticatissime a ragion veduta, ma per cui bisogna ricordare che hanno incontrato una selezione difficile da affrontare come i gialloblù nordici. Il 4-4-2 di Jeppe Andersson è un undici in cui tutto sanno ciò che devono fare, di sicuro squadrato, ma non povero di qualità: Forsberg sta ritrovando la lucidità di qualche anno fa, Kulusevski è una gemma e su Isak mi dilungo nella prossima domanda. Su Olsen, poi, c’è l’effetto della maglia del Re. L’Ungheria ha bloccato sul pareggio due squadre tra le più forti in assoluto, per altro senza la stella Dominik Szoboszlai, quindi c’è poco da aggiungere. Bisogna solo fare applausi alla squadra allenata da un grande Marco Rossi che ha dato una lezione di civiltà e cultura all’Italia. Tra le delusioni annovero una Turchia clamorosamente a 0 punti, quando invece all’inizio del torneo sembrava una squadra con pochi difetti (difesa arcigna con terzini di corsa, centrocampo muscolare e ricco di soluzioni balistiche e un Yilmaz in stato di grazia) e la Polonia, che nemmeno con Paulo Sousa è riuscita a trovare la quadratura del cerchio. Per sfruttare Lewandowski al suo picco (oltre ad una generazione di tutto rispetto) mancano al massimo una o due competizioni internazionali: sciupare tutto così fa male al cuore di un calciofilo.

Risposta di Mattia Musio

La Francia è, rosa alla mano, una delle nazionali più forti della storia del calcio moderno: una difesa più che solida, un centrocampo guidato dal più meraviglioso dei centrocampisti, un attacco illegale. Il girone è stato superato, agilmente, giocando a marce basse: questo è il più pericoloso degli indizi.

L’Ucraina ha dimostrato che tanti solisti non fanno un coro. Spesso e volentieri preda dei suoi trequartisti cannonieri, la squadra di Sheva ha spiegato ancora una volta che, se questo sport si gioca in undici, un motivo di deve pur essere.

Risposta di Gianluca Viscogliosi

In seconda marcia, forse, la Francia ha comunque passato un girone di ferro con due altre nazionali incredibili e l’Ungheria spinta dal suo pubblico. I transalpini convincono, come i belgi ma dal centrocampo in su. E un mini-miracolo è stata la Danimarca e la reazione dopo il malore di Eriksen e dopo la partita shock contro il Belgio, persa immeritatamente. L’Inghilterra doveva fare di più – Dio salvi Jadon Sancho – tra chi è uscito già invece dietro la lavagna la Turchia. Polonia: un naufragio prevedibile.

Risposta di Roberto Gennari

Belgio (ma me lo aspettavo), Italia (anche se il girone non era certo “di ferro), Olanda (che dopo lo spavento dell’esordio ha messo insieme due vittorie tutto sommato sul velluto), Francia (che a dispetto dei 5 punti è quella che è parsa più attrezzata per arrivare in fondo).

Turchia, Polonia, Russia, Scozia (che si è fatta onore solo contro l’Inghilterra) e Macedonia del Nord, seppur ovviamente approdate al torneo con aspettative diverse, sono sembrate avere quel qualcosa in meno rispetto alle altre. Tanto da fare sorgere la domanda: ma non saranno un po’ troppe, 24 squadre per un europeo? (Spoiler: sì)

Risposta di Luca Amorosi

L’Italia su tutte, e non per patriottismo: il ritmo e la propositività degli azzurri hanno avuto pochi eguali fin qui. Poi direi Belgio, ma anche Danimarca, che ha messo sotto Lukaku & Co. per un tempo, e Svezia, sempre coriacea e fortunata, noi lo sappiamo bene a nostre spese. Da Francia e Inghilterra mi aspetto qualcosa di più (ma se resta inespresso non importa, eh), così come dalla Spagna, che ha arrancato non poco nelle prime due uscite. Delusioni assolute la Polonia di Lewandowski e la Turchia, che pensavo potesse essere la rivelazione.

Quali giocatori portereste domani in Serie A?

Risposta di Armando Fico

Dumfries, Kimmich, Hamsik, Phillips, Benzema, Pedri, Sabitzer, uno tra Jorginho e Verratti.

Risposta di Gianluca Losito

Menzionerò un calciatore per ruolo, porta esclusa. In difesa, Jurrien Timber difensore classe 2001 dell’Ajax. Perfetto nel ruolo di terzino destro in una difesa a 3, all’esordio assoluto contro l’Ucraina ha disputato una partita di tutto rispetto, annullando i fantasiosi trequartisti della nazionale dell’Est. Nella mediana inglese si è messo in mostra Kalvin Phillips, mediano svezzato da Bielsa nel Leeds, abile nel gioco lungo e nelle penetrazioni con la palla: suo l’assist pregevole per la rete di Sterling contro la Croazia. In attacco, come già anticipato precedentemente, scelgo quel fenomeno di Alexandr Isak: prima punta dalle lunghe leve, agilità, alta velocità in allungo e tecnica di base sopraffina. Non è un carrarmato, ma un Hydra che plana in maniera leggiadra sulle difese avversarie.

Risposta di Mattia Musio

Ne dico tre: Pogba, Paul Pogba e Paul Labilé Pogba.

Risposta di Gianluca Viscogliosi

Sabitzer. Di corsa anche. Completo, polivalente, tecnico e fisico. E forse ancora tra i giocatori prendibili. Se avanza qualcosa – ma non avanza – all in su Isak.

Risposta di Roberto Gennari

Io sono innamorato calcisticamente di Griezmann e Modric, quindi non posso che dire loro due.

Risposta di Luca Amorosi

Primo della lista Kalvin Phillips, tuttocampista del Leeds di Bielsa e dell’Inghilterra, in grado di fare tutto e correre per due. Davanti, Isak è un profilo estremamente interessante, atletico ma anche tecnico. Ma sarebbe già un successo non perdere i giocatori del nostro campionato che stanno ben figurando, mi riferisco anche a quegli Azzurri che ora hanno le attenzioni di mezza Europa.

Risposta di Luigi Di Maso

Avete detto tutto voi, soprattutto per quanto riguarda Isak che ci mette tutti d’accordo (ma andava preso prima, per evitare un prezzo che lieviterà quest’estate). Ci aggiungo due suggestioni: Højbjerg per sostituire Locatelli dalla prossima stagione ma servirebbe un investimento economico non proprio bassissimo, e Lainer per una squadra che deve fare della compattezza e solidità il proprio credo.

Questo Europeo sarà lo spartiacque per l’inizio di nuovi cicli (Italia, Inghilterra ad esempio), e la fine di altri (Spagna, Germania)

Risposta di Luigi Di Maso

La Spagna, oltre a chiudere il ciclo, ha voluto fare di tutto per accelerare i tempi. Va detto però che la Nazionale allenata da Luis Enrique ha qualche buona carta per non dover sbandare nei prossimi anni prima di trovare la quadra. La Germania, in una situazione simile ma non troppo, a causa della mancanza di talento in alcuni ruoli, ha deciso di richiamare qualche senatore. Siamo però a fine ciclo, e quel Hans Flick all’uscio della porta di ingresso fa intuire quanto anche la federazione tedesca sia a conoscenza della situazione. Mi fa piacere sottolineare un ciclo nascente, quello dell’Inghilterra. Quando si tratta di parlare di calcio, gli inglesi sono i padroni di questo sport, molto meno invece quando si tratta di scendere in campo. La Nazionale ha goduto nel tempo di un blasone mediatico non sempre meritato, questa volta invece ci sono le basi per preparare la squadra che vincerà i prossimi mondiali. Vi dico la lista degli under 23 che stanno partecipando a questa spedizione itinerante: Ben White che sta per firmare con l’Arsenal mi sembra, Reece James, Declan Rice, Jude Bellingham, Bukayo Saka, Phil Fode, Marcus Rashford e Jadon Sancho, con un allenatore ideale per questi ragazzi, vista l’esperienza passata con l’under 21 inglese e il fatto che ne abbia allenati già molti.

Risposta di Armando Fico

E direi anche finalmente!

Risposta di Gianluca Losito

Il ciclo della Spagna è finito col volo d’angelo di van Persie nel 2014, ed il suo nuovo inizio è stato continuamente abortito da quel momento. Io invece credo che se le cose girano bene, la Spagna può inaugurare un nuovo ciclo proprio quest’anno. Se ricordate le Furie Rosse che vinsero l’Europeo del 2008, inizio del tris Euro-Mondiale-Euro, fino ai quarti la Spagna non fu così brillante, e in generale il suo gioco era sporco e noioso. La partita contro l’Italia terminata ai rigori in quella competizione è tra le partite più grigie della storia. L’Italia certamente sta iniziando un nuovo ciclo, il Portogallo sta entrando nel vivo del suo solo adesso, mentre invece per certo sarà il canto del cigno del Belgio ’85-’93, anche se di questo non sono preoccupato perché, passino 3-4 anni di pausa, ma dal 2000 in poi sta arrivando una generazione forte tanto quanto questa. Sono invece curioso di capire come evolverà la Germania: questa squadra mi sembra un miscuglio generazionale senza identità chiara, solo che però la Germania è pur sempre la nazione di Audi, adidas e Bayer, quindi se si tratta di fare lavoro di gruppo si cerca una soluzione insieme, e spesso la si trova. Comunque andrà, sarà la finale di 15 anni di grandissimo lavoro del sempre sottovalutato Joachim Löw, quindi questo ciclo per certo si chiuderà.

Risposta di Mattia Musio

Il ciclo della Spagna è finito ormai da molto prima di questo girone, idem quello del Portogallo. Sicuramente però questo Europeo può prestarsi all’apertura di cicli di nuove realtà, l’Italia su tutte.

Risposta di Gianluca Viscogliosi

La Spagna in realtà ha approcciato questo europeo con un gruppo di convocati giovane e teoricamente già futuribili. Il Portogallo è una delle squadre con ricambio in atto e bel mix di giovani ed esperti. L’Inghilterra più dell’Italia ha in canna il nuovo ciclo, dobbiamo capire se introno alla squadra c’è il contesto giusto (Southgate!) per esplodere.

Risposta di Roberto Gennari

Lo sarà, anche se Italia e Inghilterra, nonostante siano in ascesa, hanno ancora tutto da dimostrare, e anche se questa Spagna e questo Portogallo non sono mai da dare per spacciate troppo presto.

Risposta di Luca Amorosi

Credo che la Spagna abbia già voltato pagina, ma le serve tempo. L’Inghilterra sforna talenti da anni e ora dovrebbe concretizzare. Quella più a fine corsa mi pare la Germania, dove le nuove leve non valgono i veterani. Il Portogallo quando si fermerà Cristiano effettivamente potrà subire il colpo, mentre per l’Italia il futuro sembra roseo, ma può esserlo anche il presente.

Quali sono le evidenti tattiche e tecniche che avete notato e apprezzato di più sino ad ora?

Risposta di Armando Fico

La grande costante tattica e tecnica delle competizioni per nazionali è che, di solito, le squadre che riescono ad abbinare una punta centrale di ruolo ed almeno un’individualità dominante (in alternativa, un gruppo coeso ed in fiducia) hanno la strada un po’ più in discesa degli altri. Non importa creare una mole enorme di gioco se poi non si concretizza o non si sfonda in area di rigore. Sinora, infatti, le nazionali più prolifiche sono Italia e Francia. Non è un caso, e continuerà ad essere così.

Risposta di Gianluca Losito

L’esterno destro della mediana a 5 sempre alto sulla linea degli attaccanti, i lanci di esterno di Pogba e le accelerazioni di Donyell Malen.

Risposta di Mattia Musio

Lo schema che ha portato ai gol più belli di questo girone: chiudere gli occhi e lanciare il pallone nell’area di rigore in cui sta pascolando Lewandowski. Non è bastato.

Risposta di Roberto Gennari

L’Italia mi piace perché cerca sempre di essere propositiva ma senza snaturarsi troppo. Rispetto alle ultime partite delle competizioni di club, mediamente mi sembra che le squadre stiano un po’ più lunghette, sarà il caldo, sarà la stanchezza di fine stagione, sarà che la finale di Champions è stata un monito per tutti.

Risposta di Luca Amorosi

Mi ha sorpreso la solidità difensiva dell’Inghilterra e la facilità dell’Olanda nel trovare la via del gol.

Risposta di Luigi Di Maso

Fino a qualche settimana fa si riteneva impossibile vincere una Champions League giocando con la difesa a 3, poi è arrivato il Chelsea, così come sono arrivate molte Nazionali in questo Euro 2020 a opzionare questa scelta. A livello di singoli mi è piaciuto Griezmann e il suo lavoro di cucitura dei due reparti. Tecnicamente ci sarebbe molto da dire, ne scelgo solo una e punto i riflettori su Mbappe: più che l’erede di Ronaldo il Fenomeno, contro la Germania ha fatto intuire quanto sia comparabile alla versione più brillante dell’altro Ronaldo, Cristiano del Manchester United.

Quali saranno le due squadre che approderanno in finale? E perché?

Risposta di Armando Fico

Italia e Olanda. Perché se l’Italia supera il Belgio non si fermerà più; l’Olanda invece è quella più performante della parte destra del tabellone, ed avrà solo una big da buttare fuori fino alla finale.

Risposta di Gianluca Losito

Belgio-Germania è la mia speranza, Spagna-Svezia per vedere una cosa particolare. Oggettivamente vedo una Francia schiacciasassi, che andrà ad affrontare una sorpresa dall’altro lato. Chissà magari la stessa Svezia.

Risposta di Mattia Musio

Nella realtà Francia e Inghilterra per evidenti divari tattici e tecnici rispetto alle proprie contendenti nelle rispettive parti di tabellone. Nei miei sogni la Croazia vince finalmente un titolo con una generazione di calciatori irripetibile, guidata da quel folletto che risponde al nome di Luka Modrić, il calciatore che riconcilia gli uomini di buona volontà con l’universo.

Risposta di Gianluca Viscogliosi

L’Olanda, perché per una specie di legge del contrappasso sarebbe divertente che uno degli allenatori più criticati portasse la propria nazionale in finale. E il tabellone al momento conferma la fortuna di FDB. Dall’altra parte il Belgio. Squadra fortissima, Romelu dominante, KDB sontuoso a mezzo servizio. E poi volete mettere rivedere il titolo “PAESI ALTI” prima della finale?

Risposta di Roberto Gennari

Temo Francia e Germania, i primi perché come detto sopra hanno l’organico migliore del torneo: il percorso però è a ostacoli e questo potrebbe pesare. I secondi perché in quella parte di tabellone sono quelli più abituati alle gare a eliminazione diretta, anche se lì il sogno romantico sarebbe la Danimarca finalista. Degli azzurri non parlo, scusate, sono troppo scaramantico.

Risposta di Luca Amorosi

Spero l’Italia, ma non è solo una speranza: sono convinto che la nazionale di Mancini possa giocarsela e vincere con tutti, anche se si trova nella parte di tabellone più ostica. Dall’altro lato può uscire una sorpresa come Danimarca o Svezia.


Cover Photo credit: pagina Facebook Roberto Mancini – Claudio Villa

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