Warning: Declaration of WP_Theme_JSON_6_1::sanitize($input, $valid_block_names, $valid_element_names) should be compatible with WP_Theme_JSON::sanitize($input, $valid_block_names, $valid_element_names, $valid_variations) in /home/customer/www/crampisportivi.it/public_html/wp-content/plugins/gutenberg/lib/compat/wordpress-6.1/class-wp-theme-json-6-1.php on line 195
Call me Mr. Relevant - Crampi Sportivi

Call me Mr. Relevant

He’s the invisible man
Catch him if you can
(Invisible man – The Breeders)

Nella Baia l’aria è più frizzante che mai ma il clima c’entra relativamente. A incidere davvero c’è la vittoria dei 49ers nel primo turno dei playoff NFL contro i Seahawks di sabato scorso che ha permesso alla franchigia di San Francisco di accedere al Divisional Round. Intendiamoci: le ambizioni della organization californiana a inizio stagione erano alte, per cui in una situazione normale si tratterebbe di un traguardo ampiamente prevedibile. Il problema, se di problema possiamo parlare, è che di normale in ciò che sta accadendo da quelle parti non c’è nulla. Per darvi un’idea di cosa stia succedendo partiamo dal mondo del web, dove in queste settimane impazza un hashtag che rimbalza ovunque, attraversando il Golden Gate e inerpicandosi su Lombard Street, facendo lo slalom tra i cable car e arrivando fino alla punta del Transamerica Pyramid, il grattacielo più iconico della città. È #purdyniners, una rivisitazione del nome della franchigia (da leggersi forty-niners) con l’eroe del momento, tale Brock Purdy, quarterback rookie da Iowa State.

Ma chi è Brock Purdy? E soprattutto cosa ha fatto per diventare l’attuale fenomeno mediatico (e non solo) della NFL?

Per capirlo, dobbiamo fare qualche passettino indietro, proprio come un quarterback quando riceve lo snap. Dal 28 al 30 aprile scorso a Paradise, Nevada, si è tenuto il Draft NFL, appuntamento fondamentale per programmare non solo la stagione che verrà, ma veri e propri cicli, se non “dinastie”. Una scelta giusta o una valutazione sbagliata, uno scambio di pick (scelte) con un’altra organization o una chiamata vincente nei turni (giri) successivi (quello che in gergo si definisce steal) possono determinare il successo o il fallimento di un campionato, se non, come accennavamo, di intere stagioni. Le primissime scelte del Draft, dunque, sono attesissime dai fan di tutti gli States, mentre l’hype si attenua via via con il passare dei giri e le ultime selezioni passano quasi in sordina. Il nostro Brock non solo rientrerà, appunto, nel secondo dei casi, ma al termine di quel Draft sarà addirittura la 262ª scelta assoluta: l’ultimissima, denominata con un’espressione che la dice lunga “Mr. Irrelevant“.

Un perfetto Signor Nessuno, insomma, anche perché nel draft dell’anno precedente i 49ers avevano selezionato con la quinta scelta assoluta Trey Lance, individuato come il quarterback del futuro con cui tornare al Superbowl, che sarà solo sfiorato qualche mese dopo perdendo la finale di conference contro i futuri campioni dei Los Angeles Rams. Ad affiancare la crescita del giovane, c’è poi il veterano Jimmy Garoppolo: origini abruzzesi, un passato da vice di Tom Brady ai Patriots e protagonista della buonissima stagione di cui sopra.

Ai nastri di partenza della Nfl 2022, dopo un anno di apprendistato, Lance viene ufficialmente nominato titolare, ma è sfortunatissimo e si frattura la caviglia durante la seconda giornata contro i Seahawks, ponendo fine anzitempo alla sua stagione. Garoppolo è di nuovo titolare, i 49ers partono a singhiozzo ma poi ingranano: al momento di affrontare i Dolphins lo scorso 4 dicembre, San Francisco è reduce da quattro successi consecutivi. Garoppolo, però, è costretto ad abbandonare il campo per un infortunio al piede già nel primo quarto. Senza lui e senza Lance, tocca a Mr. Irrelevant, Brock Purdy.

La metamorfosi di Purdy in Mr. Relevant
I genitori di Purdy commossi per la prima da titolare del figlio

Contro gli ottimi Dolphins (record di 8 vittorie e 3 sconfitte prima di quel match), Purdy mette a referto 210 yard su passaggio e 2 touchdown e conduce i suoi alla vittoria. Si è già scrollato di dosso quel fastidioso nomignolo ed è diventato, per tutti, Mr. Relevant. È la prima volta, infatti, che un’ultima scelta di un draft lancia un touchdown nella storia della Nfl. Altro che irrilevante, ha già un record in tasca che nessuno potrà mai togliergli.

Ma è solo l’inizio: la settimana dopo Purdy viene nominato titolare contro i Buccaneers dell’eterno Tom Brady, un altro che non è stato Mr. Irrelevant ma quasi quando fu scelto al Draft del 2000 con la 199ª scelta assoluta. Il nostro Brock, nato il 27 dicembre 1999, aveva solo qualche mese di vita quando TB12 entrava nella Nfl dalla porta sul retro, proprio come lui ventidue anni dopo.

In campo non c’è partita, ma non nel senso che tutti immaginavano: all’intervallo i 49ers sono avanti 28-0 e Purdy ha già messo a referto 3 touchdown, di cui uno in proprio sfuggendo ai difensori dei Bucs ed entrando in end zone con l’ovale tra le mani. Finirà 35-7 proprio davanti ai genitori del giovane quarterback, in lacrime dalla gioia. A tempo scaduto, Tom Brady si complimenterà con il giovane rookie: se questa stretta di mano a fine match possa rappresentare un passaggio di consegne è troppo presto per dirlo, ma le similitudini tra i due non mancano: entrambi hanno sgomitato nelle zone meno nobili dei rispettivi draft, dovendo vincere lo scetticismo lavorando più e meglio di altri per emergere. Nella sua stagione da rookie, Brady era il quarto quarterback nella depth chart dei Patriots, per poi scalare le gerarchie e portare New England al titolo già l’anno successivo, dopo essere stato nominato titolare in avvio di stagione per l’infortunio di Bledsoe. Lo stesso Purdy ha potuto avere una chance a causa degli infortuni dei propri omologhi e si è fatto trovare prontissimo: San Francisco vincerà anche le restanti quattro partite di regular season, volando ai playoff dall’alto del primo posto nella propria division. Giusto per farvi capire l’impatto dell’ultima scelta assoluta, eccovi un po’ di statistiche personali nelle ultime sei partite di stagione regolare: una media del 69,2% di lanci completati, 1308 yard su lancio e 13 touchdown a referto (almeno 2 in ogni partita) per una media di passer rating (l’indicatore della qualità della prestazione complessiva di un quarterback in ciascuna partita) di 115,2. Fidatevi, sono numeri da capogiro.

Keep going, Brock!

Il resto è storia attuale: è il momento in cui la sua favola ha incontrato l’epica ed è divenuta una cosa sola. Sabato scorso i 49ers hanno incrociato di nuovo i Seattle Seahawks per il Wild Card Round dei Playoff Nfl al Levi’s Stadium, casa dei Niners. Inutile dire che per Purdy era l’esordio assoluto in post-season. Dopo un primo tempo concluso in svantaggio, San Francisco ha dilagato nei restanti due quarti imponendosi 41-23 e accedendo così al secondo turno. Purdy ha messo insieme altre 332 yard coronate da 3 touchdown senza subire intercetti. Di lui sorprendono la lucidità, il dinamismo, l’abilità nello sfuggire alla pressione avversaria e la capacità di leggere le situazioni di gioco improvvisando sul momento, se necessario (lo potete vedere bene nel video sottostante). Parliamo di un vero quarterback moderno che sembra ricalcare le orme di Patrick Mahomes, colui che rappresenta già un’icona e un modello di riferimento nonostante abbia ancora solo 27 anni.

“È l’uomo invisibile, prendilo se ci riesci”

Solo il tempo ci potrà dire se Purdy rimarrà solo un “bug di sistema”, una delle tante meteore degli sport americani che brillano luminose per un breve periodo e poi svaniscono (avete pensato anche voi al playmaker Jeremy Lin e alla “Linsanity” in maglia Knicks?) o se, invece, stiamo assistendo alla nascita e all’affermazione di un nuovo mito e di un altro incredibile underdog di questo sport che possa raccogliere il testimone generazionale di TB12. A proposito, Purdy è anche l’unico che è riuscito a battere Brady al debutto da titolare in NFL. Uno dei tanti record per Mr. (Ir)relevant.

Riuscirà Brock a portare i suoi 49ers fino al Superbowl in programma il prossimo 12 febbraio? In attesa di scoprirlo ci lasciamo con una citazione di Melanie Salata Fitch, CEO della Irrelevant Week, istituzione ufficialmente riconosciuta dalla NFL fondata per celebrare l’ultima scelta di ogni draft. E mai come quest’anno ci sentiamo di darle ragione.

Non si dovrebbero mai sottovalutare gli underdog, perché persino Mr. Irrelevant è rilevante
Condividici

Commenta



Copyright 2018 Crampi Sportivi © All Rights Reserved