C’era una volta, anzi due, la Coppa Coni

Il trofeo è l’apostrofo rosa tra il calcio e una qualsiasi altra parola a vostra scelta.

Meglio ancora, l’unico ricordo delle stagioni che si susseguono è racchiuso in quei pochi centimetri di metallo consegnati alla squadra più forte di una competizione.

Esistono però trofei dimenticati, a volte sconosciuti o appena citati su vecchi albi, testimoni inascoltati della storia di uno sport.

In certe circostanze anche di un Paese.

È il caso della Coppa Coni, a volte considerata erroneamente l’antesignana o una versione alternativa della Coppa Italia.

La brevissima parentesi di questo trofeo si inserisce nel contesto storico piuttosto caotico dell’Italia sportiva degli anni Venti.

Il calcio raccoglie consensi estesi tra la popolazione ma i vertici sportivi e politici faticano a dare una struttura alla Divisione Nazionale (la futura Serie A) e alla Coppa Italia.

Si arriva al paradosso per cui dal 1927 per i successivi otto anni non si riuscirà a completare neanche un’edizione della Coppa Italia.

Questo vuoto lasciato dall’assenza del secondo torneo nazionale porta al proliferare di varie competizioni interregionali ormai scomparse, ma che ci hanno lasciato una testimonianza preziosa del calcio delle origini.

Della Coppa Coni vengono disputate solamente due edizioni.

Coppa Coni
La Coppa CONI (che è davvero esistita)

E in entrambi i casi i tabelloni segnano punteggi tennistici (spicca anche un 9-1 inflitto dal Modena al Verona). A prendervi parte, le formazioni rimaste fuori dalla fase finale della Divisone Nazionale.

La prima, nel 1927, se la aggiudica l’Alessandria, vincitrice del Girone A e della doppia finale nel derby alessandrino contro il Casale.

La seconda e ultima edizione invece la porta a casa la neonata Roma.

Anche i giallorossi chiudono in testa il girone A e in finale battono il Modena. La conquista del trofeo non è però così semplice.

Novant’anni prima di Boca-River, per aggiudicare la Coppa Coni servirono tre finali.

Le prime due partite previste dal calendario danno come risultato altrettanti pareggi.

La soluzione si trova a metà strada. Geograficamente e sportivamente.

La gara viene disputata sul neutro di Firenze (c’è chi è arrivato a Madrid…), dove la Roma si impone grazie a un gol di Bussich. Sarà il primo trofeo della storia dei capitolini, l’unico fino allo scudetto del 1942.

La riforma della Divisione Nazionale, con l’allargamento a 32 squadre, sancisce il pensionamento anticipato della Coppa Coni.

I pochi centimetri in marmo e bronzo conservati ancora oggi nella bacheca di Trigoria, sono una delle poche testimonianze rimaste della genesi del calcio italiano.

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