Era da qualche settimana che l’evolversi della situazione spaventava tutti. Noi, facendo finta di non sentire, ci siamo coperti fino alle orecchie per non accettare la notizia. Poi la settimana scorsa l’annuncio su tutti i telegiornali che ci ha colpito dolorosamente, mettendo le nostre paure a nudo: Roger Federer si opererà al ginocchio.
Lo stop sarà di tre mesi, danneggiando pericolosamente la nostra concentrazione nel vedere uno sport senza il suo massimo esponente. D’altronde chi non guarderebbe con occhi diversi i Lakers senza LeBron, o il Barça senza Messi?
Il circuito ha perso momentaneamente la sua corona e in questo caso le mascherine o l’amuchina non basteranno per proteggere le nostre difese. Tuttavia assumere dei placebo, ossia tre talenti cristallini, a piccole dosi, ci aiuterà a sopravvivere a tre mesi di quel pianeta invivibile che è l’ATP ogni qualvolta che l’elvetico esce di scena per infortunio.
Tre tennisti quindi, uno per ogni mese di assenza, da vedere lontano dai pasti e dai NoVax.
Carlos Alcaraz
Dopo la prima vittoria shock in tre ore contro Ramos-Vinolas (n.41) in cui il sedicenne spagnolo ha mostrato un repertorio completo, tra palle corte e variazioni, Alcaraz ci ha stupito ancor di più dicendo di ispirarsi a Federer per il tipo di gioco molto aggressivo. Insomma, un teenager spagnolo che non nomina Nadal alla prima vittoria in carriera è già qualcosa da tenere d’occhio, se poi lo fa giocando in top e in slice con assoluta confidenza, allora ci sarà da divertirsi.
Nick Kyrgios
A proposito di divertirsi, dopo un ottimo Australian Open, in cui il giocatore più divertente del circuito ha guadagnato la Top 20, Nick ha (stanotte) perso lo scettro di Acapulco per infortunio, ma la primavera potrebbe essere un buon momento per sfoderare l’esplosività che lo avvantaggia contro il 99% degli avversari. Lo stile di vita non troppo professionale ci suggeriscono di ”assumere” l’australiano solo nei tornei ”al meglio dei tre”, ma sogniamo ancora che sia lui a spezzare il dominio parigino di Rafa, vista l’amicizia indissolubile che lega Nick al maiorchino.
Stan Wawrinka
Se la notte non dormite per il pensiero di un prossimo vincitore Slam con il rovescio a una mano, tanto vale sognare che a farlo sia il più bello del circuito. Stan the Man ha dato vita al match più bello di questa settimana in quel di Acapulco prendendo a padellate Tiafoe, e sembra incazzato abbastanza per riproporre uno degli exploit clamorosi di quel magico triennio 2014/2016, in cui per la prima e ultima volta vedemmo Djokovic soffrire patologicamente un avversario.
Guardando Stan resterete fedeli alla bandiera rosso-crociata e abbastanza in forze per resistere fino ad Halle, in cui potremmo tornare alle nostre solite, invincibili, manie federeriane.

Per sempre grato al serve and volley, al piano sequenza e al doppio passo.