¡Dime que no estoy soñando!

I migliori buzzer beaters della stagione 2018/19


“Look
If you had
One shot
Or one opportunity
To seize everything you ever wanted
In one moment
Would you capture it
Or just let it slip?”

Così cristallizzò Eminem, nell’inizio della famosa Lose Yourself, per le generazioni del 21esimo secolo i propositi (spesso abusati) sul cogliere l’occasione nell’esatto momento in cui si presenta.
In inglese, nel linguaggio generico il termine shot è un sinonimo dell’italiano occasione, ma declinato nell’ambito cestistico indica il tiro. Non abbiamo allora presentazione migliore per la carrellata delle conclusioni sulla sirena che, nel corso della stagione cestistica ai vari angoli del globo, hanno impressionato maggiormente la nostra redazione.


PAKO CRUZ (Montakit Fuenlabrada)
vs Bamberg – Basketball Champions League

Marco A. Munno – Non che se ne sentano così tanti di cestisti messicani di livello. Ma se la nazionale del Messico è stata l’unica, insieme a quella dell’Argentina, a superare il Team USA (pur privo di giocatori NBA e di Eurolega), qualcosa vorrà pur dire. E nella selezione si possono pescare i numeri di Francisco “Pako” Cruz, uno abituato a metter dentro tiri decisivi quando il gioco si fa duro. A testimoniare, la perla ad inizio stagione nella Basketball Champions League.
E per non lasciare il dubbio che si trattasse di un caso isolato, la sua ripetizione qualche tempo dopo per forzare il secondo supplementare in Liga ACB sempre per il suo Fuenlabrada contro il Breogán…


LUCA VITALI (Leonessa Brescia)
vs Virtus Bologna – Serie A


Roberto Gennari – Non c’è niente di più difficile di riprendere una partita quando l’inerzia sembra essere passata nelle mani dell’avversario: quando la Virtus si fa rimontare dal 65-51 al 71-72, la partita sembra decisamente nelle mani della Leonessa Brescia. Così le V nere non sanno neanche bene come siano arrivati sul 75-74 con 4 secondi scarsi da giocare, grazie a un canestro di Punter abbastanza casuale per come è maturato. Non è dato sapere se il rientro dal timeout fosse pianificato esattamente così, cioè che colui che effettua la rimessa e la consegna nelle mani di Hamilton sia poi lo stesso che si prende la tripla. Non cambia molto il risultato finale: la tabellata di Vitali da oltre l’arco fissa il punteggio sul 77-75 per i lombardi e spegne il sogno della qualificazione ai playoff per gli uomini di Djordjevic. Chissà se l’aveva dichiarata.


RUDY FERNANDEZ (Real Madrid)
vs Panathinaikos – Euroleague

Alessia Malfettone – Scena: OAKA, il mai semplice teatro di tante battaglie. Protagonista: Rudy Fernandez, un giocatore tanto “odiato” quanto capace di cose fantastiche.
Trama: Siamo agli sgoccioli di una gara che ha visto il Real lottare per ricucire più di dieci lunghezze di svantaggio. Il tabellone recita 73-71, palla in mano al “mago” Facu che, nel tentativo di penetrare quasi la perde, riuscendo a farla arrivare a Rudy solo a 1.8 secondi dalla sirena finale. Il giocatore spagnolo, ben oltre la linea dei 3 punti, dalla disperazione quasi sembra lanciarla verso il pubblico greco, che già si pregusta la vittoria, ma che non aveva fatto i conti con la mira di Rudy che centra in pieno il canestro con un tiro che più che improbabile era quasi impossibile.


JEREMY LAMB (Charlotte Hornets)
vs Toronto Raptors – NBA

Massimiliano Venturini – Siamo alla Scotianbank Arena, in terra canadese. Gli avversari di Charlotte, sotto di due punti, sono i Toronto Raptors, pochi mesi prima che diventassero campioni NBA. Le lunghe leve di Siakam sporcano la ricezione del pallone durante la rimessa degli Hornets. Jeremy Lamb ritrova il possesso nella sua metà campo, con un solo secondo da giocare. Da questo momento le difficoltà scompaiono, l’azione scorre tutta d’un fiato; Siakam contesta la preghiera di Lamb, il pallone esce al di fuori dell’inquadratura della telecamera per poi trovare sulla sua traiettoria il tabellone che… Guardate un po’!


STAN OKOYE (Tecnyconta Zaragoza)
vs Andorra – Liga ACB

Marco A. Munno – Dopo le 4 annate di militanza in Italia, per Okoye dopo l’ottima scorsa stagione è arrivato il momento di confrontarsi in Liga ACB. La sua esperienza al Saragozza è durata una sola stagione, visto il passaggio per la prossima nelle file dl Gran Canaria; tuttavia per la squadra aragonese ha scritto qualche pagina difficilmente dimenticabile dai sostenitori, come quello che probabilmente è stato il buzzer beater migliore dell’intero campionato spagnolo. Ultimo tiro fuori equilibrio e da tre punti: più unico che raro decidere una gara in quelle condizioni.


RAJON RONDO (Los Angeles Lakers)
vs Boston Celtics – NBA


Roberto Gennari – Bisognerebbe sempre ammettere che si ha un debole per un giocatore anche – anzi soprattutto – quando questo giocatore non è della propria squadra del cuore, o quando non è una superstella. Rajon Rondo è un giocatore con cui ci si può identificare facilmente: non un cecchino come tiratore, difensore arcigno anche oltre la dotazione fisica, passatore strepitoso e rimbalzista più che discreto. Il segreto meglio custodito dell’unico titolo dei Boston Celtics dal 1986 a oggi, il 7 febbraio torna al Garden da avversario, con la maglia più odiata dai tifosi biancoverdi. Ha già messo insieme quindici punti, dieci assist e sei rimbalzi. Boston è avanti di uno quando Ingram decide di mettersi in proprio attirando le ire del 23 in maglia Lakers, sbaglia il canestro del possibile sorpasso, in area smanacciano per controllare il rimbalzo, Rondo si ritrova la palla in mano e si dimentica di non essere un tiratore, di aver giocato oltre 500 gare in maglia Celtics, si dimentica di tutto e torna all’essenza dell’essere giocatore di basket con il primo buzzer beater della carriera a segno: saltare, spezzare il polso, vedere la palla che frusta la retina.


RICCARDO MORASCHINI (Happy Casa Brindisi)
vs Aquila Trento – Serie A

Alessia Malfettone – Esistono molti tipi di tiro nella carriera di ciascun giocatore, ma pochi hanno il sapore di un buzzer beater contro la tua vecchia squadra in grado di regalare contemporaneamente vittoria e pass di qualificazioni per la Coppa Italia. Riccardo Moraschini lo conosce bene questo tipo di tiro avendolo vissuto nell’arco di una straordinaria stagione.
Trento contro Brindisi, partita in parità sul 76-76 a 4 secondi dalla fine, Gomes sbaglia un libero sanguinoso che si trasforma in un rimbalzo catturato da Gaffney il quale, appena superata la metà campo, passa una patata bollente a Moraschini con 1.5 secondi sul cronometro che tira quasi ancora in corsa ma il risultato è chiarissimo: solo retina.


NICO MANNION (Pinnacle)
vs Shadow Mountain – High School


Roberto Gennari – Una volta – purtroppo per me, oltre vent’anni fa – ero in un campetto nelle Marche, in vacanza. Facciamo un 3 contro 3, “io difendo su di lui”, avevo individuato quello meno fisicato dei tre, come del resto io ero quello messo peggio dei miei. Pensavo che avrei avuto vita facile e invece questo qua mi fece il culo. Ecco, Nico Mannion è un po’ come quel tizio lì: lo vedi in campo e ti sembra il meno forte di tutti, e ti sembra anche strano, a te che non perdi una partita da tre anni, che l’ultimo tiro di una partita in cui sei avanti di uno vada proprio a lui. Ti sembra strano anche perché lui si arresta un passo dopo il cerchio di metà campo, si alza per tirare e la palla finisce in fondo alla retina, e tu hai perso 82-80 e quanti te ne ha fatti, questo qua? 37? QUANTI???


DWYANE WADE (Miami Heat)
vs Golden State Warriors – NBA

Roberto Gennari – Il febbraio dei Miami Heat era stato decisamente orribile, fino a lì. Passare da un record di 24-24 (in testa alla Southeast Division) a 26-33 (fuori dai playoff) non è che ti metta proprio nel mood migliore, quando il tuo prossimo avversario si chiama Golden State Warriors. La partita però è tirata fino alla fine, grazie soprattutto ai 46 punti dalla panchina della coppia Dragic (25)-Wade (21). Quando Golden State scappa a +4 con 18 secondi da giocare, però, anche questa sembra andata. Ed è qui che Wade ci ricorda in maniera abbastanza esatta cosa vuol dire essere Wade. Uscita dal time-out, tripla immediata, -1. Fallo su Durant che fa 1-2 dalla lunetta. E poi succede questo. Sipario, titoli di coda.


JONAS JEREBKO (Golden State Warriors)
vs Utah Jazz – NBA

Massimiliano Venturini – Kevin Durant riceve palla nell’angolo con sei secondi sul cronometro. È lui il giocatore che si dovrà prendere la responsabilità di decidere la sorte della partita. Il neo acquisto dei Clippers si avvicina al canestro e si prende un tiro in sospensione, in precario equilibrio, appena dentro l’area. La palla colpisce il ferro e viene sputata fuori. Allora cosa c’entra questa giocata all’interno dell’articolo? La risposta è Jonas Jerebko. Chi? Sì, tra tutte le stelle degli Warriors è proprio l’ex Utah Jazz a punire la sua vecchia squadra, infatti con un bel tagliafuori si conquista la posizione che gli permette di arrivare primo sul pallone e deviarla verso l’anello. Ferro, tabellone, ferro, canestro. Signore e signori, Jonas Jerebko.


LUKA DONCIC (Dallas Mavericks)
vs Portland Trail Blazers – NBA

Alessia Malfettone – Nel corso della sua giovane carriera Luka Doncic si è guadagnato molti soprannomi, tra i quali Wonderboy, Swaggy L, The Matador, ma forse quello più calzante dal suo esordio in NBA è Luka Magic.
E’ proprio per giocate come queste che Luka sembra quasi “magico”: Dallas è sotto di 3 punti a 0.6 secondi dalla fine, rimessa affidata all’altro rookie, Brunson, sotto canestro, basta uno sguardo e i due giovani si sono già capiti. Appena l’arbitro consegna la palla, parte un perfetto passaggio nell’angolo che raggiunge Luka nel momento giusto, la palla tocca a malapena la mano dello sloveno che è già di nuovo in aria a disegnare una perfetta traiettoria ad arcobaleno che finirà per attraversare l’anello, bruciare la retina e zittire un intero palazzetto.


KARL-ANTHONY TOWNS (Minnesota Timberwolves)
vs Memphis Grizzlies – NBA

Massimiliano Venturini– Karl-Anthony Towns finta un passaggio consegnato e si invola verso il canestro chiudendo il movimento con una schiacciata, segnando i due punti che permettono ai Timberwolves di pareggiare i conti con i Grizzlies. 93 a 93. Questo sarà anche il risultato al termine del tempo regolamentare. Le due squadre faticano a trovare la via del canestro all’overtime, sono entrambe a quota 97 quando ancora Towns riesce ad essere decisivo. Prende un rimbalzo offensivo, con un palleggio si allontana dal canestro e tira in una frazione di secondo. Si muove solo la retina.


JACK GIBBS (Vilpas)
vs Kouvot – Korisliiga


Marco A. Munno – Salto nella penisola scandinava, nella terra di Markkanen, Koponen e Rannikko per gara 1 di semifinale. In Korisliiga si affrontano Viltas e Kouvot, entrambe arrivare all’appuntamento dopo una serie di quarti di finale dominata con un 3-0. A 13 secondi dalla fine gli sfavoriti ospiti sembrano aver piazzato l’upset, con 6 punti di vantaggio. Ma il Viltas non ha concluso la stagione regolare da capolista per caso: prima un gioco da 4 messo a segno, con il vantaggio ridotto a sole 2 lunghezze. Poi il fallo per mandare il Kouvot in lunetta, con un sanguinoso 0/2 dalla linea della carità. Restano 7 secondi: la sequenza che ne viene fuori non è rocambolesca… di più.


DAMIAN LILLARD (Portland Trail Blazers)
vs Oklahoma City Thunder – NBA

Roberto Gennari – La rivalità tra Russell Westbrook e Damian Lillard è una delle cose più belle che ci siano nella NBA odierna. Due competitor feroci, due giocatori che non fanno mai un passo indietro, due “numeri zero” che sono arrivati al top della Lega senza avere mai la strada spianata e senza fare prigionieri. La serie di play-off che li vede opposti ha visto sin qui diverse scintille, e in gara-5 si percepisce che sarà in arrivo la deflagrazione vera e propria. Lillard impatta sul 115-115 con un layup quando mancano poco più di 30 secondi alla sirena segnando i punti 46 e 47, dall’altro lato Westbrook sbaglia il canestro del possibile +2 Thunder (col senno di poi il suo ultimo tiro in maglia OKC) e il rimbalzo di Aminu lascia capire a tutti che la palla è di Lillard, fuori i secondi. Su di lui c’è Paul George, uno dei migliori difensori della NBA, che infatti difende nel modo più logico: cercando di non farsi battere in palleggio e di non concedere troppo spazio per un tiro aperto. I secondi scorrono e Dame è ancora lontano, lontanissimo dal canestro. Quando la palla lascia i suoi polpastrelli si trova a 36 piedi dal canestro dei Thunder, ossia 11 metri. Il bordo rosso del tabellone si accende quando i punti nel box score di Lillard diventano 48, 49, 50… con dedica inclusa.


KAWHI LEONARD (Toronto Raptors)
vs Philadelphia 76ers – NBA

Marco A. Munno – A chiudere la rassegna quello che, realizzato cronologicamente per ultimo rispetto agli altri, presenta anche il peso specifico più importante. In quella che è stata una corsa al titolo da parte dei Toronto Raptors immaginata da pochi, il momento che la rappresenta indiscutibilmente è quello del tiro contro i 76ers. Partito dalle mani di Kawhi Leonard in quella che è stata la serie con le maggiori possibilità di sconfitta per i canadesi, sancisce invece il loro trionfo passando dai polpastrelli del loro miglior giocatore. Ad aggiungere epicità alla scena, qualche rimbalzo sul ferro, a sospendere il momento della sentenza finale per consentire agli spettatori di realizzare il peso specifico di quello che diventa l’unico buzzer beater realizzato in una gara 7 nell’intera storia dei playoffs NBA.


La rassegna sarebbe terminata, ma con uno stratagemma tanto in voga ultimamente introduciamo nella top 15 la #PosizioneZero. Che vede un uomo solo al comando, l’estro cestistico fattosi carne in 1 metro e 81 centimetri di hombre argentino, Facundo Campazzo.
Fuori classifica perchè in realtà i suoi canestri sono realizzati non durante l’ultima sirena della partita, ma rispettivamente quella a sancire l’intervallo del SuperClasico di Eurolega contro il Barcellona:

E quello contro il CSKA, con una straordinaria somiglianza fra le due conclusioni:

E’ vero, bisognerebbe essere ligi; ma come diceva qualcuno, è l’eccezione ad essere la normalità. O qualcosa che più o meno ci somigliava.

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