#CrampiIsHere – IL RITORNO

Dopo mesi di assenza e una riorganizzazione editoriale, siamo tornati. Abbiamo raccolto i pensieri di chi farà parte del nuovo progetto.

Eccoli, tra romanticismo, esaltazione di ciò che amiamo e belle speranze. 


Un mondo senza Crampi Sportivi è davvero brutto. Cioè, non che così sia bello, intendiamoci. Anche se del bello c’è, scavando e cercando. Ma non perdiamoci, che siamo solo all’inizio.

Il mondo è stato senza Crampi Sportivi per poco tempo, abbastanza da prendere atto che il gruppo che l’ha reso quello che è aveva dato tutto: un progetto del genere riesce ad essere bello perché è molto impegnativo e ognuno di noi ha solo un certo quantitativo di energia a disposizione, non di più.

L’atto più grande della “vecchia guardia“, dopo quello di aver creato questo progetto, è stato quello di affidarlo a chi di energia ne aveva da vendere: di questo gli saremo sempre grati e questa sarà, ovviamente, per sempre casa loro.

Detto ciò, cosa cambia in questa “new waveCrampiana? Innanzitutto il sito: siamo andati via da Medium e ora ci ospita un server tutto nostro. Fico, eh? Molte delle penne che scrivevano prima ci sono ancora ma ce ne sono anche di nuove.

Daremo una certa continuità all’uscita degli articoli e andremo più spesso fuori dal rettangolo verde, con uno spazio considerevole al basket e agli altri sport.

Non trattiamo l’attualità in senso stretto, non è da noi, ma qualche passeggiata fra gli argomenti caldi la faremo. Così come saremo più “social” possibile (no piedini, no gore, si gattini. Vabbè, piedini magari giusto un po’).

Poi altre cose che non possiamo stare qui ad elencare perché le stiamo ancora organizzando. Non cambia poi molto, vero? Nello spirito e nella voglia di fare una narrazione sportiva che spacchi no, non cambia nulla.

Ora, siccome siamo davvero molto romantici abbiamo chiesto a ognuno dei cervelli che prestano le loro parole a Crampi Sportivi di spendere un pensiero per questo progetto. Una sorta di “Perché faccio parte di Crampi Sportivi?“.

Preparate una scatola di fazzoletti, proteggetevi dalle carie e immergetevi in questa cascata di miele.

Le parole di Valerio Savaiano



Brucia ancora, che prima o poi ritornerò /
conservo di nascosto sempre lo stesso smalto


Meganoidi – “Zeta reticoli”

No, non c’è un’unica verità per il racconto sportivo. Sarebbe quantomeno pretenzioso ergersi a depositari di tutto lo scibile dietro una realtà così vasta, per livello, obiettivi, regole, capacità, possibilità economiche, passione profusa.

Dietro la logica dicotomica del risultato che decreta vincitori e sconfitti, si cela una pletora di sfumature. E ognuno fa sua quella con cui più si riconosce, magari anche svincolata dall’esito finale: così crea la propria, personalissima verità.

Della forza della miscela di queste diverse visioni si è sempre alimentato lo spazio di Crampi Sportivi, e dopo un periodo dormiente, senza dimenticare chi sia e da dove viene, dal suo risveglio ha intenzione di ripartire: un pò riaggiornato, un pò cambiato, ma con l’immutata intenzione di dar sfogo a chi voglia lasciare impresse le emozioni che lo sport gli regala.

Le parole di Marco Antonio Munno


Conoscete quella frase banale ma veritiera: “Le cose più belle succedono all’improvviso”? 

Di solito questo aforisma spicciolo viene associato alla ricerca dell’amore. Beh è questa la mia storia con Crampi. Andiamoci a prendere una birra senza impegno dai, e poi ti ritrovi innamorato mesi dopo. 

Ti ritrovi a vantarti della tua Lei con gli altri, a stimarla profondamente, a condividere momenti brutti e belli. Ma resti lì, sempre al suo fianco. Quasi una missione d’onore.

Sono 2 anni ormai che in Crampi vedo un amore collettivo. La follia di quel gruppo di matti romani che ha deciso brillantemente di avviare il progetto da zero. La passione di chi l’ha portato avanti negli anni. L’entusiasmo di chi propone e si confronta sui nuovi pezzi da scrivere. Pensare di essere entrato in questo flusso, mi fa sentire innamorato. 

Ciao Crampi, sei bella la mattina senza trucco, e la sera, sfatta con un calice di vino davanti. E pensare di portarti davanti all’altare mi eccita. 

É narrazione sportiva romantica, e lo sarà per sempre. 

Le parole di Luigi Di Maso


Una scena. Un soprannome. Un gesto. Uno sguardo. E giù pensieri e parole, senza omissioni. Ogni storia ha una prospettiva diversa, e assume contorni nuovi a seconda di chi la racconta: chi l’ha vista, chi l’ha vissuta, e chi invece avrebbe voluto esserci ma non c’era. 

Prima c’erano i miti dell’antica Grecia, poi i gladiatori e pian piano si arriva all’universo sport, quello composto da storie di coppe e di campioni. Di lacrime e preghiere. Non parliamo di matematica però, quella la dribbliamo e lasciamo partire un destro secco. Con la preparazione giusta, però. Sennò sai i Crampi…

Le parole di Matteo Munno


Il talento di una testata che cerca di tornare ai massimi livelli. Crampi è il Derrick Rose delle riviste, il Juan Martin Del Potro dei racconti sportivi. Vi faremo arrabbiare sì, ma vi immaginate lo sport senza scontro? Un po’ come arrabbiarsi con Niang per quel palo in contropiede al Camp Nou.

Le parole di Mattia Musio


Per me Crampi è l’attacco di Marco sul Col du Galibier, al Tour del ’98. È un pedalare in modo diverso, come faceva il Pirata. È scalare una pagina. Mettere tutte le parole al posto giusto e non lasciare nemmeno uno spazio bianco al caso. Così come Pantani quel giorno, che non lasciò nemmeno un metro. E poi è un rialzarsi sui pedali, ma solo dopo l’ultimo punto.

Le parole di Andrea Taietti


Crampi Sportivi per me rappresenta un’opportunità per scrivere di sport potendo approfondire questo meraviglioso mondo indagando anche gli aspetti che spesso non vengono trattati, con la possibilità di raccontare storie e dare libero sfogo alla propria creatività.

Le parole di Massimiliano Venturini


La prima volta che è uscito un mio articolo per Crampi Sportivi era il 30 ottobre 2015 e io ero felicissimo, ma anche un po’ teso, perché per la prima volta in vita mia un mio pezzo si affacciava su una ribalta che non era più solo locale. 

Da allora, nel frattempo, sono successe delle cose, alcune anche più grosse di quel pezzo lì, dove parlavo di baseball ma anche di libri e fumetti, ma Crampi Sportivi è per me ancora oggi IL sito che apro quando ho voglia di leggere una bella storia di sport. Raccontata dal divano, come da copione, come da attitudine personale. Con le cuffie nelle orecchie, la testa appoggiata al bracciolo, e il tablet appoggiato sulle gambe.

Perché sognare di essere Jason Kidd richiede molto meno lavoro che essere Jason Kidd.

Le parole di Roberto Gennari


Ho scoperto Crampi per caso qualche anno fa, innamorandomi di un’analisi tattica dedicata all’inserimento di Mateo Kovacic – per il quale stravedevo – nello scacchiere interista.

Per me Crampi ha significato avvicinarmi alla letteratura sportiva, conoscere le storie dello sfondo e non quelle di copertina perché, lo sappiamo, spesso è più bello scoprire il motivo storico che accompagna il gesto sportivo dell’azione stessa. Crampi per me è la rivoluzione, è la compilation di YouTube con musica dance delle migliori skills di un giocatore che sei sicuro di trovare per qualunque atleta. Crampi è informazione, Crampi è racconto

Le parole di Mattia Polimeni


Fin dal primo articolo scritto due anni fa ho immaginato Crampi Sportivi con una luce fatata attorno che non so ben descrivere, ma era come se stessi partecipando qualcosa di ‘grosso’. D’altronde “esserci è tutta un’altra cosa” diceva uno slogan famoso. Questa sensazione mi ha sempre accompagnato durante le altre – sparute – pubblicazioni su Crampi. Faremo qualcosa di grosso pure stavolta dopo questa grandiosa, e per certi versi inaspettata, rinascita. La luce fatata non è andata via.

Le parole di Gianmarco Lotti


Ho conosciuto Crampi Sportivi con un articolo che raccontava della tifosa tedesca più sfortunata di sempre. Come Alice col Bianconiglio, iniziai da allora a seguire i loro editoriali, suggestioni, analisi, distopie che raccontavano sì di sport, calcio in particolar modo, ma erano racconti di tutt’altra caratura rispetto ai canali tradizionali. Era quasi metafisica dello sport. Negli anni, Crampi non ha mai perso questa sua forza creatrice; ed è per questo che ci scrivo tutt’oggi.

Le parole di Armando Fico


Oltre all’assaggio dei piatti più strani, alla visita dei luoghi più particolari e alla ricerca delle usanze e delle tradizioni più assurde, il viaggio è anche cercare con lo sguardo rivolto verso l’altro alle luci di uno stadio, misurare con i piedi la lunghezza di un playground, interrogarsi su chi sia il personaggio a cui è intitolato quel palazzetto o quell’impianto. Un viaggio leggero, curioso, appassionato, lungo e forse un po’ faticoso. E se vi verranno dei Crampi, fermatevi a leggere!

Le parole di Gianluca Viscogliosi


Scrivere per Crampi Sportivi per me è stato un grande traguardo, per carità sono conscio di non aver vinto un oro olimpico, però quantomeno mi sento di aver concluso una maratona.

Una lunga corsa incominciata quando da bambino rompevo le scatole a mio padre per poter restare davanti alla tv per tutta la partita (e non solo per il primo tempo come voleva lui), nonostante il giorno dopo mi dovessi svegliare presto.

Crampi Sportivi era, è e sarà un porto sicuro per chi vuole leggere di sport senza retorica, senza nostalgia spicciola, ma con creatività, personalità e immensa passione sia per lo sport che per la narrazione.

Senza dimenticare il passato di questo sito siamo pronti a dare una svolta, ricordandoci di fare del salutare stretching prima di incominciare altrimenti i crampi ci bloccherebbero sul nascere!

Le parole di Giacomo Manini

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