Inizio con una citazione tratta dall’ultimo capitolo del videogioco proprio sul campionato di Baseball americano, che sottolinea quanto in questo sport non sia sempre il più forte a trionfare, ma chi invece dopo 162 partite ha ancora fame di vincere.
E’ proprio in autunno, quando iniziano ad accorciarsi le giornate, che la postseason del baseball americano si compone e rimangono a ballare solo quelle squadre che ancora swingano come se fossimo all’inizio dell’estate.

Se questo articolo fosse una puntata di una serie a questo punto direi:
Previously on MLB 2019…
… giusto per raccontarvi in breve cosa è successo durante questa stagione, prima che gli Houston Astros, vincitori delle Word Series dell’anno scorso inizino la loro sfida per il titolo contro i Washington Nationals che non riapparivano dalle parti delle world series da un lasso di tempo lungo 86 anni, praticamente tre o quattro pontificati di quelli tosti.
Quando si parla di Major League è difficile annoiarsi, ti ritrovi sempre qualche sorpresa quando noi europei ci alziamo la mattina per vedere come si sono comportanti questi campioni durante la notte, evitando il jet lag solo grazie ad un ottimo servizio gratuito che il sito ufficiale della lega fornisce a chiunque abbia una connessione sopra i 56kb (!!!).
Quest’anno molte delle franchige più forti non hanno nemmeno bussato alla porta dei playoff e lo spettacolo ci ha guadagnato, non solo per i vari record di Home run (mentre vi parlo proprio negli States c’è una polemica in corso degna della D’Urso sulle nuove palle troppo leggere appena introdotte) ma soprattutto perché si sono riaffacciate in post season squadre che negli ultimi anni avevano zoppicato prima di arrivare in base.
Menzione d’onore, nonostante siano gli avversari diretti dei Cleveland Indians (per cui confesso il debole) per i Minnesota Twins, che per riallacciarsi al discorso precedente hanno azzerato il contachilomentri del record di Home Run battuti in una singola stagione da una squadra. Molto del merito va alla Bombas squad, composta dal nerboruto Miguel Sanò e dallo slugger veterano Nelson Cruz, che qualunque casacca indossi picchia con la mazza come Negan di The Walking Dead.
Non è solo grazie a loro sei i Twins sono arrivati a giocarsi il titolo di Divisione, perso poi con gli Yankees; gli innesti di Gonzales, le certezze come Eddye Rosario e Kepler hanno contribuito tanto alla straordinaria stagione che li ha portati a vincere almeno la Conference e a dare tante speranze per gli anni futuri ai propri tifosi. Potrei scommettere che il prossimo anno saranno li a giocarsi il titolo.
Gli Yankees quest’anno arrivano dritti e sparati a questa postseason, duri e incazzati dopo il record di vittorie nella loro division e anni di poco e nulla, ma se per una volta la NASA taceva, sono stati proprio i Bomber del Bronx a dire: <<Houston abbiamo un problema, e si chiama Josè Altuve>>, il seconda base della squadra Texana ha rispedito tutti i sogni di gloria dei newyorkesi molto molto lontano, almeno quanto il suo fuoricampo nell’inning finale di gara 6.
Dopo la vittoria in gara uno di New York, gli Astros hanno imposto la legge del monte di lancio, e li i Texani hanno gente come Justin Verlander, Zach Greinke e Gerrit Cole, lanciatori illusionisti, capaci di nascondere la palla a chiunque si approcci a loro. Approposito di lanciatori, quest’anno ha concluso la carriera Sabathia, colonna portante degli Yankees, in odore di rinnovo ma in giacca e cravatta, posando il guantone che tanta gioia ha regalato ai supporters del team.

Una delle novità più importanti di quest’anno viene dalla Baia, da quella di Tampa in particolare, dove gli eroi locali, dopo una stagione altalenante hanno distrutto ogni avversario nel finale di stagione fino a giungere a giocarsi la wild card vinta a discapito degli Oakhland Athletics (che ormai un salutino alla post season seppur breve se lo fanno sempre); chissà che anche loro il prossimo anno non decidano di portare l’assalto decisivo al trono.
I Tampa Bay escono a testa alta dopo aver fatto penare i vincitori dell’anno scorso e i finalisti di quest’anno, gli Houston Astros, che sono riusciti a sfangarla solo in gara 5.
Nell’American League, i Milwaukee Brewers dopo anni di perfezionamento, di forte crescita dei propri elementi tra cui sicuramente va citato Cristian Yelich (ragazzino con la faccia di chi potrebbe consegnarti il giornale la mattina e invece ti spara una roba come 40 e passa fuori campi stagionali) e Hader, giudicato all’unanimità il miglior reliever della stagione (il lanciatore chiamato durante la partita a sostituire il lanciatore partente) sono arrivati a giocarsi la wild card contro i Nationals, perdendo dopo una bellissima battaglia.
Altri soggetti da tenere sott’occhio per i prossimi anni nell’American League sono sicuramente gli Atlanta Braves, che quest’anno grazie ad Acuna Jr e ai pluri Gold Glove Josh Donaldson e Freeman ci hanno ribadito che questo sport ad alti livelli si gioca solo con gente che batte e difende anche con le stampelle come Enrico Toti.
Sfortuna ha voluto che in postseason abbiano incontrati quelle volpi dei Canarini di St. Louis, che come spesso mi capita di dire è meglio non farli arrivare nemmeno ai playoff sennò son dolori per chiunque, e cosi è stato. La brama di riscossa dei Tomahawk di Atlanta si è infranta solo in gara 5: loro sono un’altra di quelle squadre su cui scommettere nelle prossime stagioni.
I St. Louis Cardinals sono stati meritatamente sconfitti dalla più grande sorpresa di quest’anno: i Washington Nationals.

I capitolini all’inizio di quest’anno sembravo spacciati dopo aver ceduto il loro asso Bryce Harper ai Phillies per una cifra pantagruelica, e invece è stata probabilmente la loro mossa vincente. Per darvi un’idea di chi sia costui, il videogioco sulla Major League della Play 4 citato all’inizio di quest’articolo vede proprio Harper in copertina: lo potremmo paragonare per aspetto e fama al Beckham dei bei tempi andati ma senza Spice Girl al fianco.
Grazie a Rendon, il terza base migliore della divisione, Hendricks, Soto e agli assi del lancio come Max Sherzer e Strasbourg i ragazzi di Washington hanno sorpreso tutti e dopo essersi qualificati per il rotto del caschetto per la Wild Card hanno iniziato il percorso verso gara 1 della Finale 2019 che si giocherà proprio stasera.
Sul monte di Lancio si sfideranno per gli Astros Gerrit Cole, l’uomo incapace di sbagliare lancio, e per i National Max Sherzer, il David Bowie della Major League con gli occhi di due colori differenti ma dallo stesso sguardo assassino.
Quindi riempite le tazze di caffè perché da stasera non si dorme più, almeno non di notte, vi voglio tutti sonnambuli a vedere Houston che si gioca la conferma del titolo contro gli arrembanti Nationals, impazienti di stringere la coppa da 86 annate.

