Come spesso ci è capitato quest’anno in momenti particolari della stagione, vuoi perchè ispirati da un gesto tecnico visto nel weekend, vuoi per riaffrescare la nostra memoria storica, chiediamo al Divano di Crampi consigli di vita e di sport, e praticamente sempre il Divano risponde presente.
In un momento delicato come quello attuale, in cui attenersi a quanto emanato dal nostro Governo è scelta giusta ed efficace per il futuro del paese, abbiamo chiesto ai membri della nostra community di consigliare a tutti dei grandi classici sportivi da vedere almeno una volta nella propria vita, così da rendere piacevole la permanenza forzata in casa dei prossimi gironi.
Li abbiamo divisi tutti per genere sportivo.
I grandi classici del calcio
Una volta formulata la domanda sul gruppo, l’istinto dei calciofili ha attivato dei tasti emototivi riconducibili a diverse categorie di match: le rimonte, le partite con caterve di gol, le partite in cui una squadra domina totalmente la scena e le partite stile picchiaduro della BANDAI NAMCO.
L’impresa epica del quasi sconfitto che riesce a ribaltare la situazione iniziale è una leva che fa sempre presa sulla nostra emotività calcistica, per questo abbiamo:
Bayern – Manchester United 1 – 2, 1998. La rimonta per antonomasia secondo Patrick Vernuccio.
Barcellona – Chelsea 2 – 2. Quella che secondo Miguel D. El Aguila è “probabilmente la più bella partita che abbia mai visto”. In effetti una partita assolutamente folle e impronosticabile dopo i primi 45 minuti.
Le partite con tantissimi gol invece mettono d’accordo chiunque. Lo spettacolo che da un momento all’allatro può garantire un’evoluzione e che tiene la soglia dell’attenzione sempre alta vale più di ogni cosa il prezzo del biglietto.
Ecco quindi che arriva il caso di ripescare:
Milan – Ajax 3 – 2. Una partita bellissima e da rivedere secondo Marco Ritrovato, nonostante la sua fede calcistica non sia dipinta a tinte rossonere. Parliamo della partita in cui Jon Dahl Tomasson “rubò” il gol della vittoria a Pippo Inzaghi. C’è anche un giovanissimo Ibra che tenta la rissa contro Alessandro nesta nel finale. Serve altro?
Abbiamo detto tanti gol e quindi non potevamo sottovalutare quella parte di ideologia che purtroppo alcuni vorranno riassumere ed etichettare in “Accademia del Bel Giuoco©”.
A tal proposito consigliamo di rivedere:
Empoli – Napoli 4 – 2. Una provinciale che gioca un calcio tuttora rivoluzionario per la Serie A come ci ricorda Gianmarco Lotti.
Poi come suggerito da Nicola Lopuzone la finale di Coppa Campioni Milan – Barcellona 4 – 0 della stagione 1993/94 e la “manita” di Guardiola al Real Madrid nel 2010.
Terminiamo il paragrafo dedicato al calcio come promesso con due partite da picchiaduro dove poter respirare di nuovo l’atmosfera dell’intro di Tekken 2.
Olanda – Brasile del 1974. Jacopo Poiana la riporta alla memoria della nostra community e ci dice: “È giudicata la partita più cattiva della storia del calcio. Mi ricordo che Sky la trasmetteva prima del mondiale 2010 e rimasi impressionato dal livello di cattiveria ingiustificata in campo”.
Per chiudere, ancora un po’ di colpi proibiti, come quelli che prese Caniggia contro il Cameroon a San Siro.
La magia della pallacanestro
Un pò di patriottismo per Marco A. Munno, con la semifinale dell’Europeo del 1999 fra Italia e Yugoslavia e la semifinale delle Olimpiadi del 2004 fra Italia e Lituania.
Restando in ambito nazionale, Paolo Vargiu sottolinea un match del quale si può recuperare solo la storia: la partita più famosa a non essere mai vista da nessuno è la gara tenuta in allenamento fra le stelle del Dream Team selezionato per le Olimpiadi di Barcellona del 1992, in cui le varie stelle statunitensi non si risparmiarono colpi.

Per passare quindi alla NBA, Marco A. Munno suggerisce la serie delle finali della Western Conference 2002 fra Kings e Lakers.
Per quelli con soglia di attenzione bassa, Mattia Musio consiglia due minuti di follia: quelli di Manu Ginobili nelle Finals NBA del 2014.
Game, set, matches
Spostandoci al tennis, Roberto Gennari consiglia Omar Camporese che batte in 6 ore Mattar nell’inferno di Maceió.
Doppietta targata Federer per Niccolò Masiero, per rimanere in semi-attualità: Federer – Nadal dagli Australian Open 2017 e Federer – Djokovic di Wimbledon 2019.
Spazio per tutti gli sport
Per non fermarsi al mainstream, tre consigli da Gianmarco Lotti:
1- L’oro di Andrea Benelli nello skeet a Atene 2004,
2- Il tappone innevato sul Gavia 1988 con colonna sonora degli Offlaga Disco Pax
3- L’oro di Wierer ai Mondiali dello scorso febbraio.
Marco A. Munno inserisce nel novero un pò di wrestling: Rob Van Dam vs John Cena a ECW One Night Stand 2006, Rob Van Dam vs Jerry Lynn di ECW Living Dangerously 1999 e il TLC di Wrestlemania 17.
Relativamente agli sport di combattimento Sebastiano Bucci consiglia il match di UFC 248 tra Joanna Jedrzejczyk e Zhang Weili. Inoltre, per il ciclismo propone il duello fra Pantani e Armstrong al Mont Ventoux del 2000.
Luca Amorosi ci porta nel mondo NFL: il Super Bowl 42 del 3 febbraio 2008 è entrato di diritto nella storia del football. I Patriots a una vittoria dalla stagione perfetta contro i Giants di Eli Manning, il fratello del più celebre Peyton.
P.s. a 1 ora e 57 minuti, quella che è considerata universalmente come la più grande giocata nella storia del Super Bowl.
Roberto Gennari ci parla di baseball con Gara 7 delle World Series 1997…
e di quelle 2016:
Non tralascia neanche la NHL: The miracle on Manchester, playoff 1982. Kings vs. Oilers. Da 0-5 a 6-5 nell’ultimo periodo.
Da Mattia Gallo, per gli amanti del pugilato il consiglio è quello del trittico di incontri tra Arturo Gatti e Micky Ward, la quinta essenza della nobile. Visti quelli a quel punto il film con Christian Bale e Mark Wakberg proprio sulla vita di Micky Ward e il fratello “The Fighter”.
Non solo eventi: i migliori documentari
Se invece della singola gara si vuol passare ai documentari, la scelta resta ampia.
Mattia Musio parla del documentario ESPN sul tour di Federer in sud america. Il titolo è “Roger Federer: everywhere is home”. Restituisce perfettamente la dimensione della globalità che il nome Federer ha raggiunto, ovunque acclamato come un semi dio, ma che nel privato dello spogliatoio piange e crolla spesso.
Simone Pierotti consiglia “Forever pure”, disponibile su Netflix e “The two Escobars”, prodotto da ESPN, oltre all’immancabile “Once brothers” sull’amicizia, poi rinnegata, fra i due assi slavi Vlade Divac e Drazen Petrovic.
Quindi, la perla di Claudio Pellecchia: “When we were Kings” di Leon Gast, sul “Rumble in The Jungle” a Kinshasa.
Chiudiamo la lunga rassegna con un momento, segnalato da Sebastiano Bucci, che riguarda lo sport solo relativamente, visto che è estratto da una pellicola cinematografica.
Però, in momenti come quello attuale, in cui c’è da vincere una importante partita, non c’è chiusura migliore del discorso preparatorio di Al Pacino in Any Given Sunday.

Lo sport raccontato dal divano, Zidane e Rodman a cena dal Professor Heidegger.