No, non è l’ennesima guida su come massimizzare il piacere del proprio partner
È la storia del torneo più piccolo del mondo.
E in piena continuità con la filosofia del pennello Cinghiale, per un campionato piccolo serve un piccolo trofeo.
Stiamo parlando della Scilly Football League, unica competizione dell’omonimo arcipelago, situato a poche miglia dalle coste inglesi.
Due le squadre a darsi battaglia ogni fine settimana da novembre a marzo al Garrison Field . Da una parte i Woolpack Wanderers, mattatori dell’albo d’oro e attuali detentori del trofeo. Dall’altra i Garrison Gunners, gli unici secondi classificati al mondo per i quali non vale la regola di essere i primi dei perdenti.

Oltre al campionato, che si estende per 16 giornate, le due squadre si contendono anche la Wholesalers Cup, la Foredeck Cup e il Charity Shield, rispettivamente coppa nazionale, coppa di lega e supercoppa.
C’è molto tempo libero sulle Scilly Island? La risposta è sì.
Per evitare il dominio di una squadra sull’altra, ai capitani (estratti a sorte) viene dato il compito di formare le rose con i volontari che si presentano al draft. Compito sempre più difficile dato il progressivo spopolamento dell’arcipelago.
Ma la vera chicca della Scilly Football League è la Lyoness Cup, il trofeo consegnato alla squadra vincitrice del campionato. Alta soltanto 6 millimetri, la coppa è esposta nel museo del calcio allestito dalla Fifa a Zurigo.
Pub, romanticismo, calciatori semidilettanti.
I presupposti per fare del campionato delle Scilly un baluardo della nostalgia ci sono tutti. Per fortuna è intervenuta l’Adidas, investendo denari sonanti per sponsorizzare eventi sull’isola con calciatori di fama mondiale come Steven Gerrard, Patrick Vieira e il capitano dell’antinos mondiale David Beckham.
Intervengo dalle Scilly Island, clamoroso a Hugh Town: i Garrison Gunners sono in vantaggio sui Woolpack.
Ipotetico intervento di un cronista radio delle Scilly Island
CREDIT PHOTO: The New York Times

Roma, 27 maggio 1993. Se giocassi a calcio come scrivo, sarebbero ben due i lavori per i quali non sarei stato portato. Scrivo per Crampi Sportivi perché Valerio Savaiano è un bel direttore. Mi piacciono il calcio e i primi piatti.