Solo un altro passo ci separa dalla partita dell’anno
Inutile fare della retorica, o dello storytelling melodrammatico: siamo a un solo turno dalla partita di football americano più importante dell’anno, oltre che da un degli eventi più significativi del pianeta.
Quello per cui persino Hollywood si scomoda, con le major a sganciare fior di quattrini pur di poter mettere uno spot, quando non un trailer, di un film particolarmente attraente nel programma della serata televisiva.
Tornando al football, che pure resta lo sport più cinematografico di tutti, le quattro contendenti ancora in gioco sono il meglio che la stagione 2018 ha offerto: la dinastia calante ma ancora tenace dei Patriots, i Chiefs finora fermati sempre prima del traguardo, i Saints la cui terra trasuda palla ovale tanto quanto il Texas, e i Rams, che hanno allestito una squadra super e da due anni sono tornati ad abitare dalle parti di Hollywood.
Sempre per non fare della retorica, non stiamo a chiederci “Chi vincerà?”, perché non ci interessa farvi una domanda a cui nemmeno noi sappiamo rispondere.
Ci piace di più sederci con voi e gustarci lo spettacolo del football.
Con pop corn e bibita. Come al cinema.
AFC Championship Game

Qualcuno l’ha già additata come la sfida che definirà la vincitrice del Super Bowl. Ecco, piano.
Perché le due squadre sono forti, complete, ma non esenti da difetti.
L’obbligo verso la nobiltà che ci hanno insegnato i francesi ci impone di partire dai Patriots.
Bill Belichick è il forse il miglior allenatore NFL di sempre e il suo braccio armato in campo, Tom Brady, ha posto con lui nella gloria del football.
Certo, gli anni sono quelli che sono, e infatti le prestazioni vanno in calando. TB12 in questa stagione ha raccolto 4355 yard lanciate, con 29 touchdown e 11 intercetti, ma il rating di passaggio il peggiore dal 2014.
Questo dato, combinato con una linea d’attacco che è prima in NFL per pass-blocking, è quello che forse più deve far riflettere tanto il coaching staff dei Patriots quanto gli appassionati.
Perché New England si guadagni un nuovo Super Bowl bisognerà in prima battuta proteggere Brady dalla pass rush dei Chiefs.
Per quanto concerne l’attacco, sarà cruciale il gioco di corse.
Il sorprendente Sony Michel sin qui si è dimostrato efficace, mentre ci sarà curiosità nel vedere se Patterson, ricevitore, sarà ancora usato da Bill Belichick anche come running back.
La gestione della palla dovrà in ogni caso essere accorta, come nei casi in cui Brady riesce a trovare White (brravissimo a chiudere i down) quando conta, come accaduto molte volte nei momenti topici in questa stagione.
Last, but not least, Develin: il fullback nel precedente tra i due team in Week 6 creò numerosi grattacapi ai Chiefs, e nulla vieta di pensare che anche questa volta sarà un bel dilemma.
In difesa, la necessità primaria dei Patriots sarà di fare miglior pressione sui lanci di Mahomes, e di non farlo uscire dalla tasca, al di fuori della quale la sua intesa con Hill è diventata sempre più affinata.
L’arma di successo in difesa contro i Chargers, ovvero il blitz, dovrà essere usata con il bilanciere, perché Kansas City si è specializzata nel neutralizzarli.
Il quarteback dei Chiefs, forse condizionato dal colpo al ginocchio contro i Colts, ha amministrato il risultato, ma i suoi lanci precisi e tecnicamente inappuntabili si sono visti ugualmente, e la già menzionata capacità del regista di trovarsi a occhi chiusi con Hill diventerà una delle chiavi dell’incontro.
Non solo passing però, perché anche il gioco di corse di Damien Williams sarà decisivo, soprattutto in quanto i Patriots lo patiscono abbastanza e la loro secondaria, pur compatta, avrà ugualmente qualche grattacapo.
La squadra di Andy Reid ha risentito relativamente della perdita di Kareem Hunt, e palla a terra in grado di far male.
Il fatto che i Chiefs possano correre con Hill, i due Willams e lo stesso Mahomes è un considerevole fattore.
Proprio le corse saranno invece uno snodo considerevole in difesa: la linea difensiva che in stagione era tra le peggiori ma poi è salita di livello: Chris Jones, Justin Houston e Dee Ford sono potenzialmente pericolosi sulla pass rush per mettere pressione a Brady.
Da non sottovalutare tuttavia sarà la presenza di Gronkowski come uomo di linea e bloccatore aggiunto, che potrebbe ostacolare il lavoro della retroguardia di Kansas City.
Il running game degli ospiti sarà una delle opzioni più gettonate.
Finora i Chiefs su quel lato si sono ben comportati ma il dubbio è se in un match da dentro-fuori, contro la dinasty di questo millennio, riusciranno a mantenere la stessa saldezza mentale.
In Week 6 Brady ha attaccato i defensive back spesso e volentieri, quindi da lì passeranno molti destini della gara.
NFC Championship Game

La Louisiana: carnevale, jambalaya, paludi, la prima stagione di True Detective entrata nella Hall of Fame della crime fiction, i Saints che vincono il Super Bowl del 2010 con ancora i relitti, concreti e psicologici, dell’uragano Katrina.
La California: il sole, Hollywood, i ragazzi che escono dal mare con le tavole da surf e si infilano direttamente nelle aule universitarie, OC e Beverly Hills 90210, Los Angeles che ha ospitato tre squadre NFL (le due attuali, più i Raiders).
Partiamo da chi giocherà tra le mura domestiche.
I Saints hanno una difesa che è diventata sempre più importante durante la stagione, e soprattutto è salita di rendimento la linea.
Jordan è la stella polare, e proprio per questo dovrà fare un lavoro improbo al fine di tamponare l’azione di Havenstein.
Nel caso non ci riuscisse, è comunque pronta la secondaria, sistemata con l’apporto di Apple, mentre è presumibile che Davis si porterà dietro molti dei running back dei Rams, coadiuvato magari da Klein e Anzalone.
Rilevante sarà anche l’apporto di Bell, che pur non essendo sempre uno starter si è distinto in stagione per i placcaggi eseguiti.
L’attacco di NOLA è concentrato nel quartetto Brees-Kamara-Thomas-Ingram, con Josh Hill come arma di riserva pronta a colpire.
La battaglia tra la linea offensiva e quella difensiva dei Rams sarà cruciale, e, se la OL tiene, la secondaria dei Rams avrà molti problemi, anche se contro gli Eagles ha commesso troppe holding.
Unger e Peat sono i due mastini. ma quest’ultimo recentemente si è infortunato alla mano e quindi per fermare Donald avrà bisogno che altri arrivino in aiuto.
Donald dal canto suo non è uno qualunque, ma è stato il miglior giocatore di difesa per il secondo anno di fila. La roccaforte losangelina dovrà fare pressione e interrompere il collegamento mentale tra Brees e Thomas, sulla cui copertura sarà fondamentale Aqib Talib.
La difesa dei Rams contro Dallas non è stata messa in difficoltà più di tanto, ma contro il jazz dei Saints la musica sarà diversa, specie contro le corse.
Ma anche per i Saints non sarà facile, in quanto, oltre a Donald, ci sarà da contenere il primo impatto con Donald e Suh e il secondo di Barron e Littleton, che ha raggiunto un totale di 125 placcaggi in stagione regolare.
Il punto di forza dei Rams, però, è chiaramente l’attacco.
Il running game è basato su Gurley, ma non sarebbe Hollywood se non proponesse qualche storia di riscatto, e allora ecco CJ Anderson, redivivo al punto che sembra uscito dal film di Iñarritu che ha portato il tanto agognato Oscar a Leonardo Di Caprio.
È verosimile che Los Angeles correrà sfruttando le caratteristiche di Anderson e Gurley, perché Goff è sì quarto per yard passate e sesto per passaggi, ma ha dei limiti di lettura e tenuta mentale (coperti dal gioco di corse).
Magari McVay potrebbe pensare di fare più passing game, magari provando qualche play-action, giusto per eludere gli avversari.
In quel caso, sarà un Woods ricevitore che metterà in seria difficoltà PJ Williams.
Titoli di coda
Si è menzionata poco sopra True Detective: forse qualcuno se ne sarà accorto, ma la serie tv, oltre alla stagione in Louisiana, ne ha anche una ambientata in California (la seconda) e una nelle regione fisiografica di Ozark, che comprende anche il Missouri (la terza).
Quindi, per completare il quadro delle quattro squadre presenti ai Championship, una eventuale quarta, i produttori HBO potrebbero pensare di ambientarla in Massachusetts.
Approfondimento a cura di Luigi Ercolani

Soprannome “Condor” guadagnato sui campi da calcetto di Bologna (o così vuole la leggenda), scrive per Basket Magazine. Cimentatosi con il football americano ispirato da “Le riserve”, adora Trieste, la ex-Jugoslavia, il calcio inglese.