Un libro che con qualità approfondisce il culto come leva di comunicazione nel calcio
Con una certa lungimiranza, da un paio di anni, la redazione di Crampi Sportivi ha dimostrato una certa sensibilità ai temi del Digital nel calcio, in tempi non sospetti approfondivamo queste tematiche nella rubrica ad hoc #Crampi Digitali.
Oggi, a distanza di poco tempo dal primo pezzo, ci troviamo a recensire un libro che parte da lontano (il Maurizio Sarri allenatore e uomo di calcio) e si focalizza sul fenomeno del Sarrismo analizzandone le diverse sfumature in termini di comunicazione.
Mi verrebbe quasi da dire che in “Sarrismo: fede e disintermediazione”, Sarri è il pretesto, la scusa, per parlare di comunicazione digital nel calcio e brand journalism al microscopio.
Ovviamente partendo da Napoli e il Napoli, il Sarrismo vissuto dalle varie community online (una su tutte), il Chelsea e infine la Juventus. Capitolo conclusivo del libro che apre a una possibile nuova visione comunicativa del club di Agnelli, con il neoallenatore a fare da leva.
Nel libro scritto da Michele Bosco, emergono le spiccate conoscenze dell’autore in materia di Digital Communication nel calcio e sport brand journalism, con una minuziosità dei dettagli che solo un appassionato, oltre che conoscitore, poteva riversare nelle circa 150 pagine del testo.
Il calcio si è evoluto, e intorno allo sport più seguito in Italia, è cresciuta anche la consapevolezza social degli utenti e degli addetti ai lavori.
Nel 2019 non considerare l’ecosistema digitale di un club o di una lega, quando si parla di calcio, è offensivo verso la propria cultura calciofila.
Il calcio oggi è un’industria evoluta e a fare da boost a questa sotto industria dell’intrattenimento ci sono le strategie comunicative digitali (ma anche tradizionali) dei club. Il libro è fonte di analisi accurata su queste tematiche e diventa parecchio interessante e formativo nella parte centrale dedicata al Chelsea e all’esperienza dell’allenatore toscano in Premier.
Il Chelsea pratica un nuovo modello di giornalismo autoctono, per così dire, dove Maurizio Sarri diventa una leva comunicativa: la narrazione del club, del tecnico e dei giocatori si sposa con l’innovativa strategia di brand journalism adottata dal Chelsea. Il club inglese indirizza il flusso mediatico, anziché subirlo, e nel testo ci sono diversi esempi del modus operandi.
La parte centrale del libro è un’ottima palestra per gli esperti e appassionati di comunicazione, alla scoperta di un modello per certi versi simile a quello della A.S. Roma, ma con le dovute proporzioni, dovute ad un contesto calcistico italiano ancora non troppo aperto a certe innovazioni comunicative.
La parte iniziale del libro invece può rivelarsi interessante anche al grande pubblico, per comprendere alcuni meccanismi del Sarrismo come filosofia ma ovviamente, anche per tornare a discutere e masticare comunicazione e fanismo (la manifestazione della propria fede calcistica online e offline, attivata da leve comunicative sapientemente scelte dal club, per capirci)
Come detto nelle prime righe, “Sarrismo: fede e disintermediazione” usa la figura di Maurizio Sarri quasi come pretesto. È il libro che gli amanti di calcio e comunicazione devono avere. È invece una curiosa avventura per chi sul divano ama leggere pagine e parole che abbiano a che fare con un pallone e un rettangolo verde.

Trovi il libro “SARRISMO: fede e disintermediazione” | Dario Flaccovio Editore qui.
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Un pugliese che vive a Firenze e si occupa di Social Media e Digital nello Sport. Col passare del tempo ha cominciato a indietreggiare la sua posizione in campo, contemporaneamente al passaggio dalla birra al vino. Caporedattore di Crampi Sportivi.