Lazio Wiki ha ritrovato la bici di Coppi
Tra le pieghe del passato può capitare di trovare qualcosa di nuovo.
O forse, solo qualcosa che aveva bisogno di essere ritrovato per aggiungere un altro tassello a quelle storie che assumono i contorni di leggenda.
Una leggenda nata un secolo fa: Fausto Coppi.
Ci sono ritrovamenti poi che per giochi di numeri e destino hanno un sapore ancora più dolce. Alla vigilia del proprio 119° compleanno, la Società Sportiva Lazio – sì, proprio quella – ha ripreso possesso della bici che il leggendario ciclista italiano utilizzò nel periodo in cui era un ciclista iscritto alla Polisportiva.
Ad aver attivato il circolo che ha riportato la due ruote del periodo romano di Coppi – una bicicletta arancio e argento con inserti in legno – è il progetto LazioWiki, che da 12 anni si è posta l’obiettivo di mettere assieme tutto ciò che è stato, che è e che sarà nell’orbita della parte biancoceleste di Roma.
“Ancora non me ne rendo conto – ha raccontato Fabio Bellisario, presidente dell’associazione – ma aver preso parte a questa storia è un orgoglio”.
Fabio Bellisario
A raccontarci come è andata è proprio lui, che ci ha anche svelato il metodo: “Un metodo di ricerca come quelli che si utilizzano nella storia dell’arte. Stavolta, però, l’ho applicato alla storia sportiva”.
Ma andiamo con ordine…
A portare Coppi alla Lazio – dopo raggiunto dal fratello Serse che in biancoceleste fu un ciclista dilettante – fu un gruppo di persone, dalle quali emerge una figura emblematica: Edmondo Nulli, ossia l’uomo che ospiterà personalmente il grande Fausto a Roma e gli donerà una delle sue biciclette.
Fausto era preoccupato, si legge dalle cronache dell’epoca, e la colpa era tutta della guerra.
Il conflitto non conosce tifo, passione, e soprattutto amore, che sia per una persona o per una disciplina: di storie ne vengono tranciate tante (come quella di Werther Gaiani, uno dei talenti più cristallini del calcio italiano) e Fausto ha paura di aver perso qualcosa nel corso della guerra.
Era prigioniero in un campo inglese nel casertano e veniva da due anni al fronte in Africa.
Insomma, di pedalare manco a parlarne, senza menzionare la forma fisica, di cui si occuperà lo stesso Nulli a colpi di piattoni di pasta al sugo.
Ad avvicinare Fausto alla Lazio è stato un suo vecchio compagno, Pietro Chiappini: all’epoca i biancocelesti erano l’unica società ciclistica ad essere attiva da Firenze in giù, e secondo le regole federali era obbligatorio, per i professionisti, essere iscritti a una società per poter gareggiare.
Con la Lazio Coppi fu il numero 9: quello che fu di ‘Long John’ Giorgio Chinaglia e Bruno Giordano, giusto per citarne un paio.
Ma in questo caso il 9, per Coppi, fu il numero di tessera con la quale fu iscritto alla società.
Il “Campionissimo”, però, indossò poco i colori societari, con i quali vinse sei gare prima di accasarsi prima con la moglie Bruna e poi con la Bianchi, dai colori biancocelesti.
Dopo l’addio a Roma, a volte ricordata da Coppi in alcune interviste, quella bici finì prima nelle mani di una riserva della Nulli, che una volta chiuso bottega in via La Spezia, l’ha data, assieme a vari strumenti per la riparazione, ad un riparatore di biciclette del Pavese.
La bicicletta, presentata dalla Polisportiva proprio il 9 gennaio di quest’anno per mettere una ciliegina su una torta da 119 candeline, non risolve un enigma: Coppi in maglia Lazio non si è visto, perlomeno non in nessuna foto d’archivio conosciuta.
“C’è un motivo – spiegano da LazioWiki – e non certo per antipatia”.
All’epoca, infatti, era obbligatoria l’iscrizione ad una società, e la possibilità per i ciclisti di essere “vestiti” dalle case produttrici. In sostanza un modo per stimolare gli investimenti.
Si vocifera che inoltre lo fece per riconoscenza verso quell’Edmondo Nulli di qualche riga fa. Di essere quindi un testimonial.
Oggi li chiamiamo sponsor, ma questo in bianco e nero ha un sapore di quelli buoni: di freni, gomme e storia.
Foto concesse da LazioWiki

Giornalista professionista. Curioso e mancino. Scrivo e scatto, senza pose che è più divertente. Con un buon caffè e una bella storia hai tutta la mia attenzione.