Di Luca Amorosi
Here we are, stasera alle 22.35 italiane iniziano i playoff NFL con il Wild Card Round. In totale sono dodici le franchigie che si daranno battaglia per giocarsi il Superbowl del 2 febbraio 2020. Ora si fa davvero sul serio, ora non si può più sbagliare. Ne rimarranno solo due, una per Conference, al termine di una cavalcata elettrizzante. Ma come funzionano i playoff? Si qualificano sei squadre per ogni conference (AFC e NFC): le prime di ogni division, che ottengono le prime quattro posizioni (le cosiddette seed) a seconda del loro record complessivo (vittorie-sconfitte ed eventualmente pareggi), e le due franchigie col record migliore a non aver vinto una division, che ottengono la 5a e 6a seed e vengono definite Wild Card. La 1a e la 2a seed di ogni conference salta il primo turno e gioca in casa il turno successivo in casa, mentre le altre iniziano subito secondo i seguenti accoppiamenti: 3a seed vs 6a seed, 4a seed vs 5a seed.
Fatte queste doverose precisazioni, è il momento di capire quali squadre si sono qualificate e quante possibilità hanno di arrivare fino in fondo e alzare il Lombardi Trophy, il premio per i campioni NFL dedicato a Vince Lombardi, primo allenatore a vincere un Superbowl con i Green Bay Packers. Pronti? Si parte.
LE FAVORITE
– BALTIMORE RAVENS (campioni della AFC North, record 14-2, 1st seed AFC, saltano il primo turno, giocano tutti i playoff in casa)
Sono loro la squadra da battere: il record di 14 vittorie e 2 sconfitte è il migliore nella storia della franchigia e sorprende ancor di più se consideriamo che le uniche battute a vuoto sono arrivate alla terza e quarta giornata, il che significa che i Ravens arrivano alla post-season con una serie di 12 vittorie consecutive. Molto lo si deve al QB Lamar Jackson, per molti MVP della stagione e capace, tra le altre cose, di battere il record di yard corse da un QB che apparteneva a un certo Michael Vick, rappresentando quindi una duplice minaccia per le difese avversarie. Se a lui aggiungiamo il grande apporto del running back Mark Ingram, si capisce perché Baltimore ha il migliore attacco della lega su corsa. Meno strabiliante il passing game, che si affida principalmente alle mani sicure del tight-end Andrews. I Ravens se la cavano bene anche senza palla, risultando tra le migliori difese della NFL grazie soprattutto a una secondaria temibilissima in cui spiccano tre Pro-bowler (giocatori nominati per il Pro-Bowl, una sorta di All Star Game della NFL) del calibro di Humphrey, Peters ed Earl Thomas. Per non farsi mancare nulla, infine, uno dei kicker più affidabili in circolazione, Justin Tucker. La favorita per alzare il Lombardi Trophy a Miami.
– NEW ORLEANS SAINTS (Campioni della NFC South, record 13-3, 3rd seed NFC, primo turno: Wild Card Game vs Minnesota Vikings in casa)
Prima ancora dei 49ers, che pure si sono presi la prima piazza della conference, nella NFC i più completi sembrano essere i Saints di Drew Brees, quarterback con esperienza e talento sconfinati che in questa stagione ha battuto il record di Peyton Manning per maggior numero di TD nella storia. Se poi può contare sul miglior ricevitore della stagione per yard in ricezione (1725), ovvero Michael Thomas, allora la miscela diventa esplosiva. Inoltre, meriterebbe un capitolo a parte Taysom Hill, giocatore talmente duttile da mandare in tilt le difese avversarie: nasce quarterback, ma può agire anche da running back, receiver e persino bloccatore per le corse dei compagni, uno su tutti l’ex Rookie of the Season 2017 Alvin Kamara. La difesa si poggia sulla pressione portata al QB “nemico” da Cameron Jordan e sui cornerback Lattimore e Jenkins, quest’ultimo approdato alla corte di coach Payton per portare esperienza al reparto. Da Superbowl.
– SAN FRANCISCO 49ERS (Campioni della NFC West, record 13-3, 1st seed NFC, saltano il primo turno, giocano tutti i playoff in casa)
Eccoli, i 49ers. La franchigia di San Francisco ha sorpreso un po’ tutti, tornando ai playoff, dopo anni di digiuno, da primi della classe. Il QB Garoppolo sta facendo valere l’esperienza acquisita come riserva di sua maestà Tom Brady guidando un reparto non eccezionale ma concreto che si è affidato tanto alle corse del trio Mostert-Coleman-Breida, oltre che al dinamico fullback Juszczyk. Con la palla in cielo le mani più salde sono quelle di Kittle, uno dei migliori TE della lega, e di Emmanuel Sanders, che dal suo arrivo ha fatto impennare anche le statistiche di un altro WR, Deebo Samuel, attirando su di sé l’attenzione dei difensori. A proposito di difesa, San Francisco è prima in NFL contro i passaggi grazie al talento del CB Sherman e alla pressione portata sui QB dagli uomini di linea Armstead, Buckner e Nick Bosa, 2a scelta assoluta al draft 2019 che sta ripagando appieno la fiducia dei Niners. Che possa essere la stagione giusta si è capito contro i Seahawks all’ultimo secondo dell’ultimo turno di regular season, quando Greenlaw ha fermato un avversario a pochi centrimetri dal touchdown che avrebbe significato sconfitta, perdita della division e inizio nei playoff dal Wild Card game e per giunta in trasferta, anziché partire da testa di serie. Che sia un segno?
– NEW ENGLAND PATRIOTS (Campioni AFC East, record 12-4, 3rd seed AFC, Primo turno: Wild Card Game vs Tennessee Titans in casa)
Ok, so già che starete scuotendo la testa: “quest’anno no, non sono tra i favoriti”; “per la prima volta dal 2010 iniziano i playoff dal primo turno”; “le statistiche di Brady sono le peggiori degli ultimi anni”; “hanno perso 4 delle ultime 8 partite di stagione regolare”… Sì, tutto vero, ma sono sempre i Patriots, “under center” c’è sempre quel Brady che ha vinto sei anelli e che ormai gioca le partite di playoff come se fosse al parco a fare due lanci col figlio. A ricevere non c’è più “Mr. Mismatch” Gronkowski ma c’è ancora Edelman, uno dei ricevitori più costanti e clutch nel panorama NFL, supportato dal RB White, bravo anche in ricezione. E se è vero che gli attacchi vendono i biglietti e le difese vincono i campionati, sapete una cosa? New England ha la miglior difesa della lega per yard totali, punti e touchdown concessi, specializzata in intercetti con Gilmore, che guida questa speciale classifica, e McCourty, due defensive back di alto livello. C’è poi un altro motivo per ritenere New England ancora capace di arrivare fino in fondo e ha un nome cognome: quel guru di Bill Belichick, garanzia di successo. Non superfavoriti come loro solito, ma sono sempre lì.
DA TENERE D’OCCHIO
– GREEN BAY PACKERS (Campioni NFC North, record 13-3, 2nd seed NFC, saltano il primo turno, giocheranno il Divisional Round in casa)
Appena dietro le favorite ci sono loro, i Packers dell’intramontabile Aaron Rodgers, che finalmente torna ai playoff in buone condizioni fisiche: se sta bene, può fare qualsiasi cosa. Il peso offensivo poggia sul suo braccio e sulla sua straordinaria lettura delle situazioni di gioco, difeso da una buona O-Line che gli concede tempo per far male. Oltre le aspettative, poi, un altro Aaron (Jones), prima opzione per il gioco sulle corse. Il reparto offensivo non è troppo talentuoso, ma vanta un ricevitore versatile come Davante Adams e un tight-end ormai sì veterano ma esperto e pronto per i playoff come Graham. Le statistiche non sono strabilianti né in attacco né in difesa, dove però la coppia di linebacker Za’Darius e Preston Smith fa tremare i polsi alle linee offensive e la secondaria si è rivelata affamata di intercetti. Green Bay dà la sensazione di non fallire mai l’appuntamento con le partite importanti, come dimostrano le sei vittorie su sei incontri divisionali in regular season. Anche il fattore campo potrà risultare decisivo, con il Lambeau Field che può diventare davvero inospitale per gli sfidanti, sia per il freddo climatico che per il calore del pubblico “cheesehead”. “In Rodgers we trust”.
– KANSAS CITY CHIEFS (Campioni AFC West, record 12-4, 2nd seed AFC, saltano il primo turno, giocano il Divisional Round in casa)
Per molti, i favoriti in un eventuale scontro con i Patriots e veri antagonisti dei Ravens nella AFC. Ci sono sicuramente dei motivi per pensarlo: il primo è Mahomes, il QB al secondo anno che si è confermato, strabiliando a inizio stagione prima di un infortunio che lo ha tenuto fuori qualche settimana. Al rientro, alcune prove zoppicanti, ma ora che il gioco si fa duro sembra tornato la macchina da guerra che serve ai Chiefs per scardinare le difese. Kansas City si è ritrovata a sorpresa direttamente al secondo turno complice il suicidio dei Patriots con i Dolphins e può contare su un RB esperto come McCoy, sul WR Tyreek Hill, incubo dei difensori per la sua incredibile velocità, su un altro ricevitore estremamente atletico come Watkins e sul TE più performante della lega, Kelce, che ha totalizzato più di 1200 yard su ricezione. A un attacco atomico si contrappone una difesa che ha fatto un po’ fatica a contenere gli avversari, soprattutto sulle corse. Ma quando l’Arrowhead Stadium è esploso alla notizia della sconfitta dei Patriots contro Miami, i tifosi avranno pensato che questo è l’anno buono e KC ora ha tutte le carte in regola per giocarsela fino in fondo.
– SEATTLE SEAHAWKS (1a Wild Card NFC, record 11-5, primo turno: Wild Card Game in trasferta a Philadelphia vs Eagles)
Quando una manciata di centimetri fa tutta la differenza del mondo: se Hollister fosse riuscito a sfondare la resistenza di Greenlaw nella sfida contro i 49ers, Seattle avrebbe vinto la NFC West e giocato quantomeno il Wild Card Game in casa. Invece, ci sarà da andare a Philadelphia, pur contro i non irresistibili Eagles. La certezza è Russell Wilson, QB autore di un’ottima stagione e capace di districarsi anche nei momenti di grande pressione cui spesso viene sottoposto a causa di una linea offensiva deficitaria. L’incognita invece riguarda il fascinoso ritorno di Marshawn Lynch, RB un tempo devastante ma che era fermo da un’intera stagione, approdato per sostituire l’infortunato Carson. Se Beast Mode sarà ancora on e i WR Lockett e Metcalf (rookie) resteranno sui buoni livelli della stagione regolare, Seattle può dire la sua, nonostante 3 sconfitte nelle ultime 4 gare e una difesa non certo irresistibile, guidata però dal leader della lega per tackle Bobby Wagner e che potrà beneficiare dell’innesto del DE Clowney per portare pressione al QB avversario. Alcuni infortuni importanti, l’ennesima squalifica a Josh Gordon e una secondaria ormai lontana parente della “Legion of Boom” hanno fatto scendere i Seahawks nel “ranking”, ma occhio a Wilson & Co.
A CACCIA DI MIRACOLI
– HOUSTON TEXANS (Campioni AFC South, record 10-6, 4th seed AFC, primo turno: Wild Card Game in casa vs Buffalo Bills)
La stagione di Houston è stata altalenante, senza mai più di due vittorie di fila: questo è un problema, visto che per conquistare il titolo ne vanno vinte quattro senza margini di errore. Il primo round contro i Bills da giocare in casa è comunque alla portata e a Houston contano di recuperare il DE JJ Watt, autentico leader difensivo e incubo dei QB con le sue incursioni tra gli uomini di linea. Il suo ritorno sarebbe vitale per registrare una difesa che ha concesso davvero troppo per pensare di arrivare fino in fondo. Per uno che esce dall’infermeria c’è chi sta sulla soglia (il WR Fuller è ancora in dubbio) e chi non vi è mai uscito (il RB Miller, ben sostituito da Carlos Hyde). In attacco, molto dipenderà da Deshaun Watson in cabina di regia, QB dinamico capace di giocate ai limiti del paranormale e di muoversi anche fuori dalla tasca correndo alla conquista del down, e dal WR Hopkins, tra i migliori in assoluto nel suo ruolo e primo target del suo QB. Il passaggio del turno dal Wild Card Round è l’obiettivo da centrare, poi la salita si fa durissima: mai, però, lasciare nulla di intentato.
– MINNESOTA VIKINGS (2a Wild Card NFC, record 10-6, 6th seed NFC, primo turno: Wild Card Game vs Saints in trasferta)
I Vikings riaccolgono la post-season dopo una sola stagione e lo fanno ritrovando i Saints, rivali dell’epico match vinto all’ultimo tuffo nel Divisional Round del 2018. In quei playoff, Minnesota si arrese poi contro gli Eagles che avrebbero vinto il Superbowl. Quest’anno sembra dura poter battere di nuovo New Orleans, per giunta al SuperDome, e il ruolino di marcia dopo il turno di riposo (due vittorie e tre sconfitte) non rincuora. Il QB Cousins, per esempio, ha sì uno dei passer rating più alti tra i titolari, ma sembra non avere mai in canna la giocata che può cambiare una partita o risolvere una situazione critica. Di buono c’è che il RB Dalvin Cook al suo terzo anno è definitivamente esploso contribuendo a fare dei Vikings uno degli attacchi a terra più letale e che i viola hanno recuperato Adam Thielen, che con Diggs forma una delle coppie di ricevitori più prolifiche della lega. In difesa i leader tecnici e carismatici sono i due pro-bowler Harrison Smith (safety) e Danielle Hunter, defensive end tra i migliori per sack sui QB. La sensazione è che manchi qualcosa per arrivare in fondo e che non siano stati fortunati nel pescare i Saints al primo turno. Forse, però, anche a New Orleans non sono così felici di ritrovare i Vichinghi…
– BUFFALO BILLS (1a Wild Card AFC, record 10-6, 5th seed AFC, primo turno: Wild Card Game in trasferta a Houston contro i Texans)
I Bills non vincono una partita di playoff dal 30 dicembre 1995: da quella volta, solo sconfitte in appena quattro apparizioni, l’ultima nel 2017. Per rompere il digiuno, Buffalo punta forte sulla difesa, terza assoluta per yard concesse, seconda per punti totalizzati dagli avversari ed efficace soprattutto contro il passing game, con il tackle Phillips che va a caccia dei QB spesso con successo e con il cornerback Tre’Davious White a intercettare i lanci (ci è riuscito sei volte, primo a pari merito). I problemi insorgono quando la palla va portata in touchdown: se ancora le corse risultano piuttosto efficaci, tra quelle del sorprendente RB rookie Singletary, del veterano Gore e del QB Josh Allen, al suo secondo anno tra i pro, lo stesso non si può dire del gioco aereo, con lo stesso Allen autore di una stagione più che positiva ma che ha fatto fatica a trovare i propri ricevitori, tra cui spiccano John Brown (più di 1000 yard su ricezione) e Beasley. In attacco, la qualità complessiva non sembra sufficiente per poter puntare al colpo grosso e nel football, come nella vita, non si può giocare in difesa per sempre.
– PHILADELPHIA EAGLES (Campioni NFC East, record 9-7, 4th seed NFC, primo turno: Wild Card Game in casa contro i Seahawks)
Per il secondo anno consecutivo, Philadelphia strappa l’accesso alla post-season per il rotto della cuffia e con un record sì positivo, ma non certo entusiasmante (9-7). In una division rivelatasi mediocre, con i Cowboys partiti in pompa magna per poi liquefarsi come neve al sole, alla fine gli Eagles si sono presi la division e ciò permette loro di ospitare i Seahawks nonostante uno score peggiore dei rivali. Che poi, sono passati appena due anni dalla vittoria del Superbowl ai danni dei Patriots e gli Eagles di qualità ne avrebbero anche tanta: il problema sono gli infortuni (Jeffery e DeSean Jackson tra i ricevitori, Darby nella secondaria) e alcuni tasselli fondamentali in dubbio come l’ottimo rookie Miles Sanders nel backfield, Agholor ed Ertz in ricezione e Cox in difesa che, se assenti, limiterebbero di molto le speranze di passaggio del turno. Comunque, il QB Carson Wentz potrà finalmente giocarsi i playoff da protagonista e farà di tutto per non uscire subito dai giochi, mentre Howard e Goedert sono ottimi gregari nei ruoli di runningback e tight end. La vera forza però è la difesa sulle corse: terza per yard concesse su terra, con Phila è difficile passare senza ricorrere ai lanci, contro i quali trovano molta più difficoltà. I Seahawks hanno già vinto al Lincoln Financial Field al 12° turno e tutto farebbe pensare a un remake, ma mai dare nulla per scontato, specialmente ai playoff.
– TENNESSEE TITANS (2a Wild Card AFC, record 9-7, 6th seed AFC, primo turno: Wild Card Game in trasferta contro i New England Patriots)
A Nashville c’è una bella storia da raccontare, quella del quarterback Ryan Tannehill: promosso titolare al posto di un Mariota deludente, l’ex QB dei Dolphins, che sembrava ormai in una fase irrimediabilmente discendente della sua carriera, ha letteralmente trascinato i Titans fino all’ultimo posto utile per i playoff vincendo sette partite sulle dieci giocate dall’inizio e avendo il miglior rating in assoluto tra i quarterback titolari. Ora, all’età di 31 anni, avrà finalmente l’opportunità di giocare una partita di post-season, raggiunta una sola volta con la maglia dei Dolphins (2016) ma mai disputata per colpa di un infortunio. Oltre questa bella favola sportiva, però, sembra difficile che Tennessee possa replicare la vittoria ottenuta nel Wild Card Game contro i Chiefs nell’ultima apparizione ai playoff nel 2018, dato che contro troveranno sì i Patriots peggiori degli ultimi anni, ma pur sempre i Patriots, come dicevamo. Per provare l’impresa, si affideranno alle corse di Derrick Henry, il miglior runningback della lega per yard conquistate, e alle ricezioni di AJ Brown, uno dei migliori rookie dell’annata. Sono poche altre le armi a disposizione dei Titans, che non eccellono nemmeno in difesa, anche se il cornerback Ryan e la safety Byard sono stati piuttosto produttivi in quanto a intercetti. Mister Tannehill, però, è a caccia di un’impresa per proseguire la sua favola.

Lo sport raccontato dal divano, Zidane e Rodman a cena dal Professor Heidegger.