In Italia il wrestling è una delle discipline più inclusive del panorama sportivo. Una disciplina pronta a mettersi in gioco, a mandare messaggi importanti e ad unirsi alla strada che viene aperta in altri continenti in nome dell’inclusività e dell’annullamento delle differenze di genere. In questo secondo appuntamento di Wrestle-Italy, il viaggio di Crampi Sportivi nel wrestling italiano, ci avvieremo sul percorso del wrestling femminile made in Italy.
Percorso aperto – in maniera simultanea ma in due declinazioni differenti – dalla Crossover Wrestling e della Italian Championship Wrestling. Una è una promotion neonata e disponibile su Patreon con pacchetti di abbonamento esigui e l’altra è la capostipite del wrestling italiano nonché fresca di compleanno. Per capire quanto siano stati importanti i due eventi messi in piedi dalle due federazioni è necessaria una fotografia d’insieme.
Da beer breaks a main eventers
Il wrestling femminile, purtroppo, non è mai stato preso troppo sul serio. Vale per il nostro Paese così come vale per il wrestling considerato mainstream, cioè quello made in USA. Performers come Faboulous Moolah, Madusa, Trish Stratus, Gail Kim, Mickie James e con un elenco davvero lungo sono state considerate spesso come vallette o come ‘beer breaks’, cioè performer che consentivano allo spettatore di potersi alzare e prendere una birra distraendosi da ciò che accadeva sul quadrato. Il mood di cui si parla è palpabile nella linea narrativa di Crystal in “Heels”, l’ottima serie tv dedicata al wrestling di Stephen Amell e disponibile su Starz.

Complice la Women’s Revolution nata in WWE grazie a talenti come Paige, Charlotte Flair e Becky Lynch e a wrestler indipendenti che si sono fatte valere come Britt Baker, pian piano il wrestling femminile ha iniziato a destare scalpore. Se la WWE ha dedicato al wrestling femminile il main event di Wrestlemania 35 con la vittoria di Becky Lynch su Ronda Rousey e Charlotte Flair, a prendere la situazione in mano è stata Mickie James. La James, bistrattata nel suo ultimo stint in WWE, è oggi producer della National Wrestling Alliance, la federazione che ha dato il via a promotion come la WCW e ha benedetto le carriere di tanti wrestler come Ric Flair e Sting.
Ha ricoperto questo ruolo in NWA Empowerrr, l’evento 100% al femminile della NWA con tanto di forbidden door abbattuta: wrestler da altre federazioni con brand in vista, talenti da lanciare (come Sofia Carelli) e nomi affermati del panorama (come Kiera Hogan). Un evento dove le donne hanno dimostrato che il wrestling non ha colori o differenze di genere. Stavolta però l’Italia non è stata a guardare.
Queen of The Ring: la season di Crossover Wrestling
In Crossover Wrestling tutto può accadere. Con questo claim la federazione reggiana guidata da Cristian Panarari si è presentata al pubblico, a cui pian piano mostrava un roster sempre più ricco e variegato con talenti quali Vertigo, Jacob, El G, Merak, Sheridan, Alex Flash, Liam Massett, Stryke Hellwig: tutti provenienti da realtà differenti come ICW, TCW e SIW. Oltre al roster maschile, però, si andava formando un roster femminile di tutto rispetto tra cui Mary Cooper, Emily Ramirez, Lara Wild, Camilla, Alysea, Bunny Brave. I presupposti per creare qualcosa di forte c’era.
La Crossover ha colto l’occasione al volo: era tempo di incoronare la prima Regina del Wrestling Italiano. Un torneo disponibile su Patreon e girato con mezzi televisivi al quale il nostro Paese può e deve abituarsi: camere dedicate, titantrons, interazione e non solo combattimento puro.

Quello della Crossover Wrestling è stato il primo stint dedicato al wrestling femminile italiano ed è nato tra il 2020 e il 2021, periodo in cui la pandemia ha di fatto impedito di poter organizzare del sano wrestling in live action con la presenza del pubblico. Ciò che resta alla Crossover Wrestling, però, è la certezza del proprio nome su una pietra miliare del wrestling italiano: aver incoronato la prima Regina del Ring. Chi è? Beh, no spoiler, guardate qui!
La Numero Uno del wrestling italiano: il primo live event made in Italy sul wrestling femminile
A Comun Nuovo la Italian Championship Wrestling ha segnato un nuovo traguardo: un evento al 100% femminile che concentra i migliori talenti italiani per creare quello che è stato uno show da incorniciare. Lo show, che si è tenuto sabato 2 ottobre, aveva in card wrestler esperte e wrestler ‘green’ (cioè ai primi passi) ed ha tirato fuori un mix sapiente di emozioni e di narrativa che solo chi ci ha creduto davvero sapeva potesse nascere.
Le wrestler ad aver preso parte all’evento sono: Queen Maya, Lara Wild, Mary Cooper, Camilla, Irene, Emily Ramirez, Alysea, Jokey, Domiziana Roy, Electra, Kia, Tiffany e Marìa de la Rosa.
Per gli annali la Stella di Numero Uno è andata a Jokey, lottatrice che oggi vive tra l’Italia e la Scozia e ha contribuito alla crescita del movimento italiano portando quanto di buono si fa nel nostro Paese anche Oltremanica. Per il wrestling femminile invece è stato un nuovo banco di prova andato a buon fine: nel nostro Paese sempre di più ci sono giovani che intendono avvicinarsi al meglio allo sport. L’esempio fornito dalla Italian Championship Wrestling ancora una volta dimostra che il wrestling non solo è inclusivo, ma forse più di altre discipline è in grado di mandare messaggi forti.
In chiusura della seconda tappa, un pensiero personale: Jokey è diventata ‘primus inter pares’. Ha sollevato un trofeo che in realtà ha dentro tutti gli sforzi dei performer, dei trainer e delle federazioni italiane che nel wrestling femminile ci hanno creduto e continuano a farlo.


Giornalista professionista. Curioso e mancino. Scrivo e scatto, senza pose che è più divertente. Con un buon caffè e una bella storia hai tutta la mia attenzione.